Il protocollo tra ministeri e Inail
Vaccino in azienda, come funziona l’accordo per somministrare le dosi ai dipendenti
Via libera al piano di vaccinazione anti-Covid nelle aziende. Il ministero della Salute e quello del Lavoro hanno infatti chiuso l’accordo, col supporto dell’Inail, per consentire alle imprese, a prescindere dalle dimensioni, di vaccinare i dipendenti che vorranno farsi inoculare il vaccino anti-Covid.
Un accordo che il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha definito “un’opportunità per le imprese e per il Paese”, mentre per Speranza si tratta di una “bella pagina”, un protocollo che “ci aiuterà a tutelare la salute nei luoghi di lavoro”.
COME FUNZIONA IL VACCINO IN AZIENDA – Il presupposto fondamentale è che la vaccinazione in azienda partirà “esauriti i target individuati dal ministero della Salute” dei più fragili e anziani e dipenderà anche dall’arrivo delle dosi, come spiegato dal ministro Orlando.
A predisporre il piano saranno le imprese, che lo ‘gireranno’ alle Aziende sanitarie locali dovendo specificare il numero di vaccini richiesti e i lavoratori disponibili alla vaccinazione.
È una bella pagina l’accordo unanime che abbiamo siglato con @AndreaOrlandosp sindacati e imprese del nostro Paese.
Il protocollo per le vaccinazioni e quello per la sicurezza Covid ci aiuteranno a tutelare la salute nei luoghi di lavoro.
Questa battaglia si vince solo uniti.— Roberto Speranza (@robersperanza) April 7, 2021
I costi per la realizzazione e la gestione dei piani di vaccinazione sarà interamente a carico del datore di lavoro, compresi i costi per la somministrazione del vaccino. A carico dello Stato, o meglio dei servizi sanitari regionali, sarà invece la fornitura del vaccino, dei dispositivi di somministrazione come siringhe e aghi, oltre alla messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite in azienda.
Ovviamente la vaccinazione dei lavoratori sarà eseguita in base alla volontà degli stessi: nessun potrà essere obbligato o discriminato: chi vorrà sottoporsi al vaccino dovrà inoltre rilasciare il “consenso informato” dopo “il previsto triage preventivo relativo allo stato di salute”.
Una buona notizia per il Paese, il raggiungimento dell‘#accordo sulle #vaccinazioni sui luoghi di #lavoro. Grazie a istituzioni e organizzazioni che hanno dato in queste ore un contributo determinante per raggiungere un risultato che ci mette sulla strada giusta per ripartire pic.twitter.com/9IN85OToAb
— Andrea Orlando (@AndreaOrlandosp) April 6, 2021
Quanto alle aziende, queste potranno fare ricorso ad un medico aziendale o in alternativa usufruire di servizi esterni, attraverso convenzioni con strutture sanitarie private già in possesso dei requisiti per la vaccinazione, con oneri e costi sempre a carico delle aziende.
Se la vaccinazione in aziende sarà svolta in orario di lavoro, il tempo necessario per la procedura sarà equiparato all’orario di lavoro stesso: conteranno invece come malattia i giorni successivi necessari a ‘smaltire’ eventuali effetti avversi della vaccinazione.
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