La Polonia getta acqua sul fuoco di un incendio che la minaccia ogni giorno di più
Varsavia incoraggia Kiev a cedere per la pace: la proposta di “appeasement”, la pace ad ogni costo
“Amici ucraini, arrendetevi smettete di combattere e pagate l’amaro prezzo alla pace”. Questa la posizione strategica resa pubblica dalla Polonia. Una comunicazione non ufficiale, ma non smentita finora.

La Polonia, il più armato degli Stati dell’Europa orientale e per decenni uno dei satelliti dell’Unione Sovietica – poi membro della Nato, e oggi sul piede di guerra con la Russia – ha reso pubblica una posizione strategica che nessuno si sarebbe mai aspettato: “Se fossimo stati invasi dai russi avremmo offerto il quaranta per cento del territorio ai russi pur di fermare i combattimenti”.
La comunicazione non è ufficiale ma il governo non ha smentito. E dunque richiede attenzione. Prima di tutto: è credibile che la Polonia avrebbe ceduto senza combattere quasi la metà del suo territorio se fosse stato invaso dalla Russia? Vediamo i precedenti.
Nel 1920, appena dichiarata indipendente, la Polonia fu invasa dalla nuova Armata Rossa agli ordini dei commissari Trotzki e Stalin, e respinse gli invasori. Nel 1939 la Polona fu invasa dai tedeschi e dai russi: combatté eroicamente nella vana attesa dei francesi e degli inglesi e fu spartita: 51 per cento a Stalin e 49 ad Hitler. Nel 1980 pur di evitare una nuova invasione, il generale polacco Jaruzelski fece un auto-colpo di Stato. Dai primi Novanta fu libera, occidentale e membro della Nato a furor di popolo. Nel 2019 impose al Parlamento europeo un documento votato anche dalle sinistre italiane che di fatto equipara l’oppressione tedesca a quella russa. I polacchi odiano i russi e i russi vorrebbero far polpette dei polacchi.
Far sapere oggi che Varsavia si sarebbe di fatto arresa pur di salvare la pace sembra un messaggio per Kyiv: amici ucraini, arrendetevi smettete di combattere e pagate l’amaro prezzo alla pace. Negli anni Trenta del secolo scorso questo tipo di politica si chiamava “appeasement”, pace ad ogni costo. I social filorussi sostengono oggi che i polacchi fanno i bulli ma in realtà vogliono la loro fettina di Ucraina.
La rivelazione arriva quando la controffensiva di Kyiv pur facendo progressi soffre di più con alte perdite difronte alle solide fortificazioni russe. Intanto Zelensky si è presentato all’assemblea generale delle Nazioni unite a New York con un discorso in cui avverte il mondo che darla vinta a Putin regalandogli l’appeasement in cambio della pace sarebbe un errore tragico, l’unica lezione che ne trarrebbe il Cremlino sarebbe: “Luce verde” per le nuove conquiste. È già accaduto con il trattato di Monaco nel 1938 Adolf Hitler firmò un documento in cui dichiarava che dopo la Cecoslovacchia non avrebbe mosso i suoi eserciti contro alcun’altra nazione.
Fu sventolando quel foglio con firma svolazzante del Cancelliere tedesco, che il ministro degli Esteri britannico Neville Chamberlain scese dall’aereo a Londra applaudito dalle folle. Era l’appeasement, la soluzione pacifica cadrebbe ricacciato il fantasma di una nuova guerra. Winston Churchill che di lì a poco sarebbe diventato primo ministro per tutto il tempo della Seconda guerra mondiale, commentò beffardamente: “Hanno sacrificato l’onore per avere la pace, ed avranno sia il disonore che la guerra”.
Zelensky ha sostenuto davanti a tutto il mondo un messaggio che richiama quello di Churchill: noi ucraini non combattiamo solo per la nostra patria ma anche per difendere voi europei e voi occidentali tutti. O vi impegnate a far perdere questa guerra a Putin, oppure lo premierete e le prossime vittime sarete voi”.
Anche il Presidente Joe Biden si è espresso davanti all’Onu in modo simile con un richiamo ai doveri della collettività internazionale, con cui spera di consolidare la propria posizione mentre il suo partito sta pensando di sostituirlo nel possibile duello contro Trump.
Quale valore dare alla posizione polacca che incoraggia l’Ucraina a cedere territorio in cambio di pace? La Polonia sa che se la guerra andasse avanti potrebbe investirla come obiettivo russo perché – ricorda spesso l’ex vice di Putin, Dmitrij Anatolevic Medveev – “la Polonia non esiste, fu inventata a Versailles, ma è roba nostra da secoli e Putin rivendica”. Ecco perché la Polonia forse cerca di gettare acqua sul fuoco di un incendio che la minaccia ogni giorno di più.
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