Il caso
Venezia, attivisti di Ultima Generazione spruzzano fango sulla Basilica di San Marco

“Se amate questa città tanto quanto noi, vi chiediamo di unirvi nell’appello al governo per eliminare l’uso dei combustibili fossili”. Pronunciando queste parole in tarda mattinata di oggi, giovedì 7 dicembre, uno dei sei membri di Ultima Generazione, ha scelto di vandalizzare gli esterni della Basilica di San Marco utilizzando un liquido misto a fango, acqua e argilla, spruzzato da due estintori.
Le forze dell’ordine hanno prontamente allontanato i dimostranti, che si sono rivolti anche ai turisti, traducendo in inglese i loro slogan per spiegare le ragioni della protesta. “Venezia è destinata a perire, dobbiamo intervenire immediatamente. È essenziale istituire un fondo di riparazione”, gridavano verso la piazza, brandendo uno striscione che richiamava proprio alla necessità di stanziare fondi, una priorità assoluta per Ultima Generazione.
Durante le manifestazioni in tutta Italia, il gruppo ha ribadito la richiesta di un fondo preventivo e permanente di 20 miliardi di euro, sempre disponibili per risarcire i danni causati da calamità ed eventi climatici estremi. A ridosso delle ore 13:00 sono già iniziate le operazioni di pulizia.
L’intervento di Zaia
“Questa non è la modalità giusta. Rispetto al massimo le proteste democratiche di tutti, ci mancherebbe, soprattutto se riguardano temi così importanti come quello del cambiamento climatico. Abbiamo appena concluso la Cop 28 e mi sembra di capire che da lì grandi segnali non ne siano usciti. Ma da qui ad imbrattare la Basilica di San Marcopiuttosto che altri edifici direi decisamente no”, ha dichiarato il Presidente del Veneto Luca Zaia.
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