Per qualsiasi cittadino europeo compiere un viaggio in Cina è impegnativo, vuoi per i costi, per l’organizzazione o per la logistica. Quello di Ursula von der Leyen, Charles Michel e Josep Borrell sarà complicatissimo, ma per altri motivi. A pesare sono le divisioni interne nell’Unione europea, i risvolti economici ma anche le crisi internazionali che allontanano le parti. I leader europei sono sbarcati a Pechino in vista del 24° vertice Ue-Cina, il primo in presenza dal 2019. Durante i colloqui la compagine europea guarderà negli occhi il presidente Xi Jinping e il premier Li Qiang, discutendo soprattutto dello stato delle relazioni diplomatiche e commerciali tra Bruxelles e Pechino.

I rapporti commerciali tra Ue e Cina

Alla vigilia del vertice è arrivata la conferma di come sarà difficile trovare una quadra sulle problematiche che frappongono Cina e Ue. Martedì la presidente della Commissione ha ricordato come lo “squilibrio commerciale” con Pechino sia “raddoppiato negli ultimi due anni, raggiungendo quasi i 400 miliardi di euro”. In pratica le esportazioni cinesi verso l’Ue sono tre volte superiori a quelle europee verso la Cina: quando tre container cinesi arrivano in Europa, due tornano in patria vuoti. Un elemento insostenibile per l’Ue, con von der Leyen che infatti ha lanciato un monito alla Cina: “I leader europei non tollereranno nel tempo uno squilibrio nelle relazioni commerciali”.

Nel giro di poche ore è arrivata una risposta da Pechino. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha accusato l’Ue di promuovere politiche sull’export “senza senso”, visto che “da un lato impone severe restrizioni all’esportazione di prodotti high-tech verso la Cina e dall’altro spera di aumentare le esportazioni”. Durante i colloqui, quindi, l’aria si prospetta tutt’altro che cordiale. L’Ue vorrebbe che la Cina smettesse di attuare restrizioni sulle importazioni, così come di usare i sussidi per favorire le proprie esportazioni. Pechino, invece, preme su Bruxelles riguardo l’indagine anti-sovvenzioni sui veicoli elettrici prodotti in Cina e che arrivano sul mercato europeo. Iniziativa che al governo di Xi Jinping non è piaciuta. E poi si parlerà del “de-risking”, la politica europea per ridurre le dipendenze dalle importazioni, in particolare di materie prime, che riguarda inevitabilmente la Cina.

La guerra in Ucraina, Russia e Finlandia

Altro capitolo su cui i leader europei e cinesi discuteranno nel vertice Ue Cina è il conflitto in Ucraina. I vertici di Bruxelles vorrebbero, intanto, che la Cina usasse di più la sua influenza sul Cremlino per fermare la guerra. Ma in realtà il nodo per l’Ue è un altro: bloccare le aziende cinesi che aiutano la Russia ad aggirare le sanzioni occidentali. Un modo che consente ai russi di importare beni “dual use” (prodotti tecnologici utilizzabili sia in campo militare sia civile) essenziali per i propri sistemi d’arma. Per questo l’Ue ha minacciato di sanzionare 13 aziende cinesi.

Di clima si parlerà probabilmente poco, con i leader europei che inviteranno Pechino a cooperare maggiormente per combattere il riscaldamento globale. Stesso spazio per la vicenda Taiwan: la Cina non intende scendere a compromessi neanche con gli Stati Uniti, come dimostrato nel vertice tra Joe Biden e Xi, figuriamoci con l’Ue. Ad aumentare le tensioni al vertice potrebbe essere anche la vicenda del danneggiamento del gasdotto nel Baltico, tra Finlandia ed Estonia. Negli ultimi giorni, infatti, sono emerse nuove prove sulla responsabilità di una nave cinese nel tranciare le infrastrutture sottomarine.

Come trapelato nei giorni scorsi, non ci saranno comunicati congiunti alla fine del vertice e di fatto non ci si aspettano risultati concreti, a riprova di come il periodo tra Cina e Ue non sia roseo. L’Unione Europea arriva divisa anche con i propri leader visto che von der Leyen è da sempre più ferma nel suo approccio verso Pechino, mentre Michel è più aperto. La buona notizia è che almeno i due si dovrebbero presentare insieme al vertice, anche se probabilmente si taglieranno nelle foto ufficiali. Perché in fondo il problema dei viaggi è sempre avere la compagnia giusta.