Numerosi incendi hanno devastato il nord dello stato americano del Colorado. Nel pomeriggio del 30 dicembre sono scoppiati due diversi violenti roghi, alimentati da forti venti fino 150 km orari, che hanno distrutto quasi 600 case e costretto all’evacuazione di 33 mila residenti di Superior e Louisville, due cittadine a una dozzina di km da Boulder.

Gli incendi, secondo le autorità, sono i peggiori nella storia del Centennial State e hanno mandato in fumo oltre 648 ettari di vegetazione. Le autorità statali, considerata “l’ampiezza e l’intensità” dell’evento, non escludono che ci siano vittime. Sei persone sono state ricoverate in ospedale con ustioni, ma il bilancio potrebbe aumentare nelle prossime ore.

All’indomani degli incendi boschivi, una potente tempesta di neve sta colpendo il Colorado. Secondo il servizio meteo locale, sono attesi sino a 30 cm di neve in alcune parti dello Stato, in una bufera che dovrebbe aiutare a estinguere le fiamme ma che potrebbe comportare nuove minacce mortali per chi viaggia in certe aree. Per questo il presidente Usa Joe Biden ha approvato la dichiarazione dello stato d’emergenza chiesto dal governatore del Colorado, Jared Polis, aprendo così all’assegnazione di aiuti federali in caso di disastri.

Il democratico Polis, durante un punto stampa trasmesso in diretta, ha auspicato che la nevicata e il forte calo della temperatura attesi questa notte diano un contributo a fermare i roghi. “In un batter d’occhio, questo è stato un disastro in rapido movimento… Le ultime 24 ore sono state devastanti”, ha commentato il governatore.

 

Redazione

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