L'offerta
Vodafone vicino alla fusione con Fastweb. L’offerta di Swisscom da 8 miliardi ed il ‘no’ ad Iliad: cosa cambia per gli utenti

Un nuovo colpo di scena nel settore delle telecomunicazioni in Italia. Dopo l’ampio dibattito degli ultimi mesi Swisscom ha confermato ufficialmente di essere impegnata in trattativa esclusiva con Vodafone per la compravendita del 100% della società contanti, con l’obiettivo di procedere alla fusione tra Vodafone Italia con la sua controllata Fastweb.
I due gruppi hanno raggiunto un accordo preliminare sul prezzo di acquisto di 8 miliardi di euro in contanti e senza debiti, offerta inferiore rispetto alla proposta di Iliad, e alla sua valutazione più elevata avanzata a fine gennaio ma respinta dalla multinazionale delle telecomunicazioni di Newbury. Gli 8 miliardi di valutazione preliminare sono quindi per iltre il 20% inferiori rispetto all’offerta presentata da Iliad, che aveva valutato l’asset intorno a 10,45 miliardi di euro, ma con una componente in contanti di 6,6 miliardi.
Gli ostacoli superati
Secondo Intermonte, la fusione tra Vodafone e Fastweb è destinata ad incontrare minori ostacoli antitrust rispetto a una joint venture con Iliad. La fusione proposta tra Vodafone Italia e Fastweb creerebbe il secondo operatore di banda larga fissa in Italia, con una quota di mercato aggregata del 30,3%. Questo includerebbe una forte presenza nel settore business fisso, con una quota di mercato combinata del 35,1%. La transazione è indicata come un passo chiave per consentire a Swisscom di realizzare obiettivi strategici a lungo termine in Italia, in conformità con gli obiettivi del Consiglio federale svizzero.
La conferma di Vodafone
Anche il Vodafone Group ha confermato le trattative esclusive attraverso un comunicato, sottolineando che la potenziale transazione offre la migliore combinazione di creazione di valore, pagamento anticipato in contanti e certezza per gli azionisti di Vodafone.
Cosa cambia per gli utenti
Nel caso in cui la trattativa dovesse andare in porto, così come già accaduto nel caso Wind-Tre quando due delle principali aziende di telefonia mobile decisero di fondersi, la migrazione dell’utenza per i clienti sarà automatica.
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