“Vogliono indagare Arianna Meloni”. Sallusti lancia la “bomba” titolando così il suo editoriale, Fratelli d’Italia parte con la campagna di vittimismo e Matteo Renzi e la sua Italia Viva, chiamati in causa dopo le richieste dei giorni scorsi di chiarezza in commissione Vigilanza, che interviene per chiedere chiarezza alla sorella della premier Giorgia Meloni e al direttore de Il Giornale di smentire le accuse nei suoi confronti.

Domenica caldissima a livello politico dopo l’editoriale del direttore Alessandro Sallusti in riferimento ad una nuova indagine che la procura potrebbe presto aprire nei confronti di Arianna Meloni, sorella della premier senza nessun incarico operativo nell’attuale governo (è responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia) ma – secondo Il Fatto Quotidian  e Repubblica- con un ruolo apicale nel decidere le prossime nomine. Un’accusa gravissima quella rivolta dal giornale di Marco Travaglio che ha visto Italia Viva (che con il giornale di Travaglio non ha proprio rapporti idilliaci) raccogliere l’indiscrezione e chiedere, prima attraverso la deputata Maria Elena Boschi, spiegazioni in commissione Vigilanza Rai, poi con la senatrice Raffaella Paita in Parlamento.

Arianna Meloni, Sallusti: “Giornali preparano terreno ai magistrati”

Per Sallusti “non c’è giorno che su un gruppo di giornali, noti non solo per il loro orientamento politico ostile al governo ma pure per una eccessiva e sospetta contiguità con le procure, non si parli della Meloni, ma attenzione qui sta la novità – non di Meloni Giorgia, sarebbe normale, bensì di Meloni Arianna, di lei sorella, oltre che da sempre di lei compagna nella lunga e fortunata avventura politica”. Secondo Sallusti si scrive di Arianna Meloni “con morbosa insistenza non per raccontare dei fatti, ma per provare a determinarne uno. In altre parole, e fuori da giri di parole, preparare il terreno per portare la magistratura a indagare Arianna Meloni”.

L’influenza sulle nomine

Sallusti ipotizza che il reato che potrebbe esserle contestato è l‘influenza sulle nomine definendolo “un reato che ben si presta ad accuse in mancanza di meglio o di prove, stante la sua aleatorietà”. Il direttore del Giornale denuncia che “c’è un lavoro di cesello, ogni giorno un tassello – confezionato a volte come retroscena, altre come indiscrezione, altre ancora come fonti che chiedono l’anonimato – viene offerto all’opinione pubblica per raccontare una Arianna Meloni indaffarata a fare e disfare le più delicate nomine di Stato, a piazzare amici e amiche a destra e a manca”.

Sallusti ripercorre tutte le accuse rivolte nei giorni scorsi ad Arianna Meloni: “Si diceva che Giorgia Meloni avrebbe delegato alla sorella le trattative sulle nomine Rai. Nuova smentita tombale, nessuna replica ma rilancio con un articolo nel quale si sostiene, senza alcuna prova, che FdI starebbe per proporre un cambio ai vertici di Ferrovie dello Stato, fuori l’attuale ad, dentro un’amica di Arianna Meloni, Sabrina De Filippis”.

Il vittimismo di Fratelli d’Italia contro il giustizialismo…

L’editoriale ha girato tantissimo negli ambienti di Fdi e nel giro di poche ore è iniziata la crociata contro il giustizialismo dei giornali definiti di sinistra. Ovviamente nel solito teatrino di scambio d’accuse, Fratelli d’Italia dimentica la sua vena manettara che tira fuori quando nel mirino di giornali e procure finiscono i rivali politici. Fatta questa premessa, diamo spazio al vittimismo di turno, questa volta di destra che può riassumersi con le parole di Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia nonché coinquilino a Roma (almeno fino a qualche mese fa) del compagno di partito e sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro, figura politica che con il garantismo non ha nulla a che vedere (basta ripercorrere le sue gesta qualche giorno fa nel corso di una visita in due carceri pugliesi). Per Donzelli “dietro a tutto questo potrebbe esserci il tentativo di inquinare la democrazia, condizionare, indebolire e ricattare il governo Meloni tramite questo colpo basso e surreale proprio ad Arianna”. L’obiettivo sarebbe quello di “provare a fermare le riforma, giustizia compresa, e magari fare rimettere le mani dei soliti lobbisti proprio su quelle nomine” sulle quali influirebbe, secondo i rumors delle ultime settimane, proprio la sorella della presidente del Consiglio.

Renzi: “Noi facciamo opposizione, è nostro lavoro”

A stretto giro arrivano le parole di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che ricostruisce quanto accaduto negli ultimi giorni. “Quattro giorni fa il Fatto Quotidiano pubblica un articolo in cui ipotizza la partecipazione di Arianna Meloni – una delle sorelle della premier – a una riunione sulle nomine Rai. Nomine che spettano al Governo, di cui Arianna non fa parte. Una nostra deputata, Boschi, chiede di conoscere in Commissione di Vigilanza se questa cosa sia vera o meno” spiega Renzi.
“Il giorno dopo Repubblica pubblica un articolo in cui ipotizza la nomina in FS di una manager vicina a Arianna Meloni. Nomine che spettano al Governo, di cui Arianna non fa parte. Una nostra senatrice, Paita, chiede di conoscere in Parlamento se questa cosa sia vera o meno. Fin qui tutto regolare” prosegue l’ex presidente del Consiglio che da poche settimana ha risposato, non senza polemiche, il campo largo guidato da Elly Schlein e Giuseppe Conte.

“Le parlamentari di Italia Viva fanno semplicemente il loro lavoro: fanno l’opposizione. L’opposizione presenta interrogazioni parlamentari, il Governo risponde: in democrazia funziona così” sottolinea Renzi che poi vai al nocciolo della questione. “Cosa accade a questo punto? Si scatena Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni inizia a insultare Italia Viva. Definisce me “boss di provincia” e “capobranco” e accusa le parlamentari di far parte di “una muta di cani”. Questo linguaggio di odio, violento e squadrista è il modo con il quale il partito di maggioranza replica a delle legittime domande di un partito d’opposizione.
Vi sembra normale? Ma il peggio deve ancora venire. Oggi infatti arriva la seconda puntata.
Il direttore de Il Giornale, Sallusti, ipotizza un complotto “Vogliono indagare Arianna Meloni”. In soldoni: la magistratura, una parte dei giornali e Italia Viva si sarebbero messi d’accordo per organizzare un complotto e indagare Arianna per traffico di influenze”.

Renzi: “Io che complotto con i giudici…”

Renzi non ci sta: “Vi immaginate? Io che organizzo complotti assieme ai giudici (io!) perché arrivi un avviso di garanzia a una delle sorelle della Premier! E ovviamente da stamani quelli di Fratelli d’Italia rilanciano la notizia, a cominciare dal coordinatore Donzelli: segno evidente che è una strategia comunicativa preparata a tavolino”. Da qui la doppia ipotesi di Renzi: “O le sorelle Meloni sanno qualcosa che noi non sappiamo e allora questa uscita serve ad aprire una polemica preventiva che capiremo nei prossimi mesi oppure il ferragosto pugliese di Giorgia non è andato benissimo e qualche panzerotto è andato di traverso: dentro Fratelli d’Italia c’è troppo nervosismo“.

Poi, dopo aver ricordato che “io sono garantista e per me un avviso di garanzia non cambia niente: non sono giustizialista come quelli di Fratelli d’Italia, io” e che “io non attacco la famiglia della Premier per le vicende giudiziarie a differenza di quello che la Meloni fece con i miei cari”, invita la premier “a prendere le distanze da chi insulta e rispondere in parlamento nel merito alle nostre interrogazioni” e il direttore Sallusti a “smentire formalmente che ci sia un ruolo del sottoscritto o di Italia Viva in eventuali indagini giudiziarie su Arianna Meloni”.

La premier: “Arianna? Schema già visto con Berlusconi”

Raggiunta telefonicamente dall’Ansa, la premier Giorgia Meloni, in vacanza in Puglia dove in giornata ha incontrato Matteo Salvini, ha così commentato la vicenda che in questi giorni chiama in causa la sorella Arianna: “Purtroppo reputo molto verosimile quanto scritto oggi da Alessandro Sallusti su il Giornale. D’altronde è uno schema visto e rivisto sopratutto contro Silvio Berlusconi: un sistema di potere che usa ogni metodo e ogni sotterfugio pur di sconfiggere un nemico politico che vince nelle urne la competizione democratica. Hanno setacciato la vita mia e di ogni persona a me vicina senza trovare nulla per attaccarci”.

Meloni: “Mosse squallide e disperate della peggior politica”

“Se fosse vero che ora sono passati alla macchina del fango e alla costruzione a tavolino di teoremi per sperare in qualche inchiesta fantasiosa contro le persone a me più vicine, a partire da mia sorella Arianna, sarebbe gravissimo. Ma  – aggiunge la premier – in fondo sarebbe anche un buon segno, perché queste mosse squallide e disperate da parte della peggiore politica significherebbero solo che stiamo smontando il sistema di interessi che tiene in ostaggio l’Italia da troppi anni. Quindi, avanti a testa alta, con ancora maggiore determinazione”.

Redazione

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