Ursula bis senza l’appoggio di Giorgia Meloni. Von der Leyen eletta presidente della Commissione Europea. Nonostante i franchi tiratori, dal Parlamento europeo su 707 votanti sono arrivate 401 preferenze a favore, 284 contrare e 15 astenuti. Sette invece le schede nulle. Il voto era segreto e la maggioranza minima richiesta era di 361 preferenze. I voti a disposizione di von der Leyen, esponente dei popolari, erano 401, ovvero la somma di Ppe, S&D e Renew ma a sostenere l’esponente politica tedesca erano anche i Verdi che possono contare su 53 eurodeputati. Dunque i voti potenziali a favore di von der Leyen erano, sulla carta, 454 a fronte dei 401 ottenuti.

Forza Italia: Verdi non hanno votato per von der Leyen

Stando però alle parole di Fulvio Martusciello, capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo, “i verdi non hanno votato la von der Leyen” perché “da 401 voti partiva e 401 voti ha avuto. La maggioranza si è mostrata compatta e ha neutralizzato un po’ di franchi tiratori che venivano dai socialisti con il voto che è arrivato da Ecr. Questa è la lettura del voto. Senza i Verdi in maggioranza – conclude l’esponente azzurro – andremo spediti verso gli obiettivi della crescita e della competitività”.

Elezione accolta con un lungo applauso nell’emiciclo di Strasburgo. In piedi gli eurodeputati di Verdi, Socialisti, Liberali e Popolari. Gelo dai Patrioti e dall’estrema destra, seduti tra i propri banchi così come gli eurodeputati di Fratelli d’Italia.

Meloni vota contro

Von der Leyen eletta senza l’appoggio di Giorgia Meloni dopo un lungo tira e molla. La delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Ue ha votato contro la conferma della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Ad annunciarlo dopo il voto della plenaria il capo delegazione FdI Carlo Fidanza. Il gruppo Ecr aveva lasciato libertà di scelta a ogni delegazione. Tra le motivazioni citate l’appoggio dei Verdi a von der Leyen per il “Green Deal”.

Fidanza: messaggio elettori inascoltato

“Le scelte fatte in questi giorni, la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a sinistra fino ai Verdi hanno reso impossibile il nostro sostegno a riconferma della presidente Ursula von der Leyen” ha spiegato Fidanza sottolineando che con la rielezione “non viene dato seguito al forte messaggio di cambiamento uscito dalle urne del 9 giugno” e ricordato dalla stessa Meloni in queste settimane. “Questo non pregiudica il nostro rapporto di lavoro istituzionale che siamo certi possa portare a alla definizione di un ruolo adeguato in seno alla prossima commissione che l’Italia merita”.

Procaccini: “Ma vogliamo avere rapporto costruttivo”

“Per noi votare a favore di von der Leyen avrebbe significato andare contro ad alcuni dei nostri principi. Alcune tematiche ci hanno reso impossibile votare a favore”, ha spiegato l’eurodeputato di Fratelli d’Italia e co-presidente di Ecr, Nicola Procaccini, dopo il voto sulla riconferma della presidente della Commissione europea. “D’altra parte vogliamo avere un rapporto estremamente costruttivo”, ha aggiunto Procaccini, evidenziando che nel corso della legislatura “la partita si giocherà sui contenuti”.

Tajani: “Conta sempre su Forza Italia”

“Congratulazioni a Ursula von der Leyen! Fieri del grande lavoro di squadra del Ppe per sostenere la tua conferma alla guida della Commissione europea. Conta sempre su Forza Italia per costruire un’Europa più competitiva, più sicura e portatrice di pace”. Così su X il ministro degli Esteri, vicepresidente del Consiglio dei ministri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, sulla conferma della von der Leyen alla guida della Commissione europea.

La mission di Ursula per il secondo mandato

Difesa, Green deal e competitività, ma anche un commento alla presidenza Ungherese del Consiglio dell’Unione europea e un piano per la lotta alle migrazioni illegali. Nel suo discorso nel giorno del voto del mandato bis, Ursula von der Leyen indica quali saranno gli obiettivi della Commissione.

Ambiente, stop alla dipendenza russa

Un elenco dei programmi fatto per accontentare tutti, che inizia dal Green Deal, una strada da intraprendere già da domani nel contesto di un piano per l’industria pulita da avviare nei primi 100 giorni del mandato: “Guardando al futuro, il Clean Industrial Deal deve consentirci di investire di più insieme nelle tecnologie pulite e strategiche e nelle industrie ad alta intensità energetica. Proporrò un nuovo Fondo europeo per la competitività nel quadro della nostra proposta per un bilancio nuovo e rafforzato. Sull’ambiente – continua – l’obiettivo è tagliare le emissioni di gas serra del 90% entro il 2040: sarà scritto nella nostra legge Ue sul clima”. Il focus si sposta anche sull’indipendenza energetica: “Ci assicureremo – specifica – che l’era della dipendenza energetica fossile dalla Russia sia finita una volta per tutte”.

Guerre e Difesa

Il nesso con le guerre sorge spontaneo, ma è su quella tra Hamas e Israele che la presidente si sofferma: “Lo spargimento di sangue a Gaza deve fermarsi, qui e ora. L’umanità non può sopportare oltre. Stiamo lavorando per un maggior sostegno all’Autorità Nazionale Palestinese. La soluzione a due Stati è il modo migliore per garantire la sicurezza, per entrambi, israeliani e palestinesi. La gente della regione merita la pace e la prosperità, e l’Ue sarà con loro”, ha aggiunto.

E sul tema Difesa arriverà la nomina di un nuovo Commissario Europeo: “Entro i cinque anni costruiremo una vera e propria Unione europea della Difesa. Gli Stati membri manterranno sempre la responsabilità delle proprie truppe, dalla dottrina allo schieramento, ma l’Europa può fare molto per sostenere e coordinare gli sforzi per rafforzare la base industriale della difesa, l’innovazione e il mercato unico”.

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