Alla vigilia del Consiglio europeo, Ursula von der Leyen ha delineato lo stato dei progetti dell’Unione Europa e le prossime mosse che gli Stati membri dovranno affrontare. Nelle ultime ore ha siglato diversi accordi con Paesi asiatici e africani, per dare linfa al progetto del Global Gateway, il piano di infrastrutture e investimenti targato Ue che Bruxelles sta cercando di portare avanti.

Il Global Gateway

Durante il primo forum del Global Gateway, la presidente della Commissione ha tracciato una linea: “Solo quest’anno, il nostro lavoro si è concentrato su quasi 90 progetti di punta. Ad esempio, abbiamo lanciato una partnership con i nostri amici in America Latina e nei Caraibi che vogliono collaborare su vaccini e farmaci. In Messico, abbiamo visto investimenti chiave da parte di Sanofi per produrre vaccini antinfluenzali. In Bangladesh e in Vietnam abbiamo lanciato progetti su energia solare, eolica offshore e idroelettrica, per un valore complessivo di oltre 1 miliardo di euro. Stiamo posando cavi Internet in fibra ottica sotto il Mar Nero verso la Georgia e l’Asia centrale. E stiamo collegando le ferrovie e le reti elettriche nei Balcani occidentali, in Moldavia e in Ucraina, per avvicinarle al nostro mercato unico”.

“Nelle prossime 24 ore, avremo annunci e firme per centinaia di milioni di euro. Finora, da quando abbiamo lanciato Global Gateway nel 2021, l’Ue ha già impegnato 66 miliardi di euro in progetti di trasformazione. Di questi la metà sono sovvenzioni che non devono essere rimborsate. E questo proviene solo dal nostro bilancio dell’Ue”, ha affermato von der Leyen.

Migrazioni e rimpatri

Dopo il boom delle migrazioni degli scorsi mesi, il (finora) fallito accordo con la Tunisia per contrastare i flussi irregolari e soprattutto a seguito degli attentati terroristici avvenuti in Francia e in Belgio, la presidente della Commissione ha voluto mandare una lettera sul tema ai leader Ue prima del Consiglio europeo. “Il rafforzamento della cooperazione in materia di rimpatri è un elemento centrale della nostra risposta ai movimenti irregolari e il nostro più potente strumento dissuasivo. Il rimpatrio dei migranti irregolari resta una sfida che dobbiamo superare insieme”. “I recenti attentati terroristici in Francia e Belgio hanno evidenziato la necessità di potenziare la cooperazione transfrontaliera” e “intensificare gli sforzi e garantire un rapido ed efficace rimpatrio dei migranti irregolari”, ha sottolineato von der Leyen.

Nel testo della lettera scritto dalla leader europea, presente anche la sua visione per avere più controllo sulle frontiere esterne dell’Ue: “Gli Stati membri potrebbero, su proposta dell’Alto rappresentante Ue, prendere in considerazione di potenziare i compiti dell’operazione Irini, dando maggiore priorità alla lotta al traffico di esseri umani nel Mediterraneo attraverso una maggiore sorveglianza aerea”.

L’asse con l’Egitto

Dopo il sostanziale fallimento attuale dei negoziati con la Tunisia, von der Leyen punta a una collaborazione particolare con un altro Paese nordafricano. Per lei è prioritario “stabilire un partenariato strategico e reciprocamente vantaggioso con l’Egitto“. “Il ruolo dell’Egitto è vitale per la sicurezza e la stabilità del Medio Oriente”, ha spiegato von der Leyen, visto che ospita “un numero crescente di rifugiati”. “Le pressioni sui partner nelle nostre immediate vicinanze rischiano di essere esacerbate e quindi il continuo sostegno e impegno con la Turchia, la Giordania e il Libano sono particolarmente importanti”, ha concluso.