La vertenza
Whirlpool chiude, dai candidati sindaci SOS al governo Draghi

Ma andiamo con ordine. Ieri i lavoratori hanno bloccato l’autostrada di Napoli per protesta. Il tavolo al Mise si è concluso con un nulla di fatto: la multinazionale americana ha confermato la volontà di avviare il licenziamento collettivo dal primo luglio. Sul piede di guerra i sindacati: «Il Governo intervenga e trovi una soluzione per evitare il disimpegno dell’azienda ed i licenziamenti. Napoli ed il Sud non possono perdere questa importante produzione industriale. Sarebbe una sconfitta per tutto il Paese», hanno detto i vertici della Fim-Cisl. Insomma, all’orizzonte ci sono ancora giornate convulse e lo spauracchio della disoccupazione. Ebbene, come intendono affrontare la vertenza Whirlpool gli aspiranti sindaci di Napoli? L’assessora Alessandra Clemente si rivolgerà al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti: «Siamo disposti a lavorare con chiunque per risolvere la vicenda, scriveremo una nota al ministro affinché vengano convocati i lavoratori – ha anticipato al Riformista – La vertenza della Whirlpool di Napoli è la vertenza di tutta la città. C’è bisogno di chiarire qual è il futuro industriale di Napoli e del Mezzogiorno, specialmente in un momento così delicato».
Appello al Governo nazionale anche da parte del candidato del centrosinistra Gaetano Manfredi: «I posti di lavoro devono essere salvaguardati a ogni costo – ha detto l’ex ministro dell’Università – Napoli non può permettersi di perdere un altro ramo strategico dell’industria. Siamo vicini ai lavoratori, stiamo sollecitando progetti di investimento affidabili che garantiscano una prospettiva industriale di lungo termine. Chiediamo un impegno straordinario del Governo che preveda incentivi all’investimento e una garanzia pubblica». L’aspirante sindaco Sergio D’Angelo, invece, propone una soluzione pratica da attuare in fretta e chiede impegno non solo al Governo ma anche alla Regione: «Bisogna imporre alla Whirlpool di non chiudere lo stabilimento: è necessario individuare un operatore economico che svolga la stessa attività produttiva. È evidente che, per rendere più agevole questo percorso, occorre prevedere una serie di agevolazioni per il nuovo operatore economico che tuttavia deve rispettare gli impegni: Governo e Regione devono concedere aiuti solo nel caso in cui l’imprenditore rispetterà gli impegni, viceversa dovranno essere previste anche delle sanzioni».
Rivendica diritti e dignità, invece, l’ex sindaco di Napoli, ora di nuovo in campo, Antonio Bassolino: «Il tavolo di confronto purtroppo si sta dimostrando debole su una questione sociale grave e che sta mortificando gli operai e le loro famiglie. I lavoratori scesi in piazza meritano vicinanza e solidarietà. Tutti, dalle istituzioni locali a quelle nazionali, si devono impegnare al massimo affinché si possa trovare uno sbocco che garantisca i diritti e la dignità di quelle famiglie. Il futuro sindaco dovrà quindi segnare in agenda tra gli impegni urgenti il caso Whirpool». Dure, invece le parole di Catello Maresca: «Ritengo censurabile il comportamento delle istituzioni nazionali e locali che senza una visione industriale di lungo periodo hanno erogato risorse senza monitorare adeguatamente gli investimenti promessi e le ricadute occupazionali – ha detto il pm anticamorra – Deludenti i risultati dell’attività di scouting assegnata dal Governo a Invitalia».
Da qui l’appello: «Al governo Draghi, al nuovo responsabile del Mise e a Invitalia chiedo di rispettare la mission affidatale e, contemporaneamente, Regione e Comune si mobilitino per bloccare i licenziamenti: Napoli non può permettersi di perdere nemmeno un posto di lavoro».
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