E’ stata prolungata di altri 45 giorni la custodia cautelare di Patrick George Zaky, lo studente egiziano dell’Università di Bologna da 5 mesi in carcere in Egitto per propaganda sovversiva. A riferirlo all’Ansa al Cairo una sua legale, Hoda Nasrallah. In giornata era attesa la decisione del tribunale del Cairo sulla detenzione dello studente in carcere da marzo. Dopo mesi, è apparso in aula con i suoi legali che hanno definito buone le sue condizioni. Arrestato a febbraio al Cairo, dove si era recato per far visita alla famiglia, dal 7 marzo le udienze sono state rinviate e la sua detenzione è stata rinnovata di mese in mese senza che il ricercatore potesse vedere i suoi avvocati. Il 27enne ricercatore ora è detenuto nel carcere di Tora, dove a causa dell’epidemia da coronavirus, le visite sono state sospese da mesi.

Le reazioni alla notizia sono state immediate. Tra tutti Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, che all’Ansa ha dichiarato: “Ieri era stata una sorpresa e oggi una pessima sorpresa. Nessuno aveva particolare ottimismo, però il fatto che fosse accaduta una cosa imprevista faceva sperare in un esito diverso. Adesso aggiunge –  disincrociamo le dita, tiriamoci su le maniche e torniamo a fare quello che abbiamo fatto negli ultimi cinque mesi e mezzo, ovvero premere sulle autorità egiziane e naturalmente su quelle italiane perché Patrick sia rilasciato e continuare a mobilitare la rete dedicando a Patrick iniziative reali e virtuali”. “La cosa certa – sottolinea Noury – è che nonostante sia agosto, e nonostante questi 45 giorni, Patrick non verrà dimenticato. Abbiamo una minuscola consolazione: che è vivo, integro, e sta abbastanza bene”.

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