Il percorso di avvicinamento di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle al Partito Democratico sta per fare un ulteriore passo in avanti. I Dem di Enrico Letta hanno infatti dato il via libera all’ingresso nell’eurogruppo dei Socialisti e democratici degli otto deputati europei pentastellati (sei hanno lasciato il gruppo o sono stati cacciati).

L’ingresso dei 5 Stelle in S&D avrebbe effetti benefici per tutti: da una parte i grillini potrebbero finalmente contare qualcosa a Bruxelles. Come noto infatti chi in Europa non è iscritto in alcun gruppo, come attualmente i pentastellati, praticamente “non tocca palla”, l’esatto contrario di quanto accade nel Parlamento italiano col Gruppo Misto. Nell’Europarlamento stando fuori dai gruppi non si hanno ruoli nelle commissioni, si hanno meno fondi e meno tempo di parola.

Dall’altra parte, in casa socialista, l’ingresso di otto eurodeputati andrebbe ad ingrossare le fila in vista dell’appuntamento di gennaio 2022 in cui si dovranno rivotare alcune delle principali cariche, tra cui quella del presidente del Parlamento, il Dem David Sassoli.

L’ulteriore avvicinamento al Partito Democratico potrebbe però provocare altri malumori nei 5 Stelle. Già scottati dalle divisioni interne, emerse chiaramente nel voto del capogruppo al Senato con la ‘bocciatura’ del fedelissimo contiano Licheri, in Europa si aprirebbe una nuova partita attorno al nome di Massimo Castaldo.

Quest’ultimo è vicepresidente del Parlamento, una carica ottenuta tra non poche sorprese: è stato il primo caso nella storia di un non iscritto ad alcun gruppo a ottenere la vicepresidenza. Il PD però, come rivela un retroscena di Repubblica, ha già chiarito ai probabili futuri colleghi di gruppo che non sono in grado di garantirne la rielezione.

Il tema dell’ingresso nella ‘famiglia’ dei socialisti europei del M5S, racconta ancora Repubblica, è stato trattato in un pranzo tra Letta e Conte del 25 ottobre scorso, con i pentastellati che non hanno ancora presentato una domanda ufficiale di adesione al Pse.

In cambio i 5 Stelle, finalmente all’interno di un gruppo, potrebbero ottenere la presidenza di qualche commissione: l’ultima parola spetta ancora una volta a Conte.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia