Scuola e imprese, il governo batte un doppio colpo. Nel pomeriggio di ieri arriva innanzitutto l’annuncio tanto agognato dagli imprenditori. Il bazooka è stato caricato. «Trovata l’intesa sul pacchetto liquidità alle imprese, in grado di mobilitare risorse per oltre 750 miliardi di euro, oltre 400 in più rispetto ai 350 miliardi già previsti nel Dl cura Italia», fa sapere il ministero dell’Economia. In buona sostanza, chiariscono dal Tesoro, si liberano 200 miliardi per la liquidità delle imprese e 200 miliardi per il sostegno dell’export. Nel decreto sulla liquidità alle imprese, rendono noto fonti del ministero, «si mobilitano 200 miliardi di prestiti con garanzie fino al 90% per tutte le imprese, senza limiti di fatturato».  Dopo qualche schermaglia, si scioglie anche l’ultimo nodo sui finanziamenti.

Rimane al 100% la garanzia sui prestiti per imprese piccole e medie. comunicano dai piani alti del ministero dello Sviluppo. Che sintetizza così l’intesa raggiunta: sul pacchetto di garanzie alle Pmi. Prestiti garantiti al 100% fino a 25 mila euro senza alcuna valutazione del merito di credito; 100% della somma richiesta (di cui 90% Stato e 10% Confidi) fino a 800.000 euro senza valutazione andamentale; mentre per le linee di credito fino a 5 milioni di euro, lo Stato si farà garante fino al 90% della somma richiesta, senza valutazione andamentale. Ma sul tavolo del Consiglio dei Ministri ieri ha preso corpo anche il dossier scuola. Che ha confermato in un nuovo decreto il doppio scenario elaborato dal ministro Lucia Azzolina, e che diventerà operativo quando sarà recepito in una o più ordinanze.

Che cosa accadrà in concreto? Due le ipotesi per la maturità e altrettante per gli esami di terza terza media, a seconda che si torni in classe il 18 maggio o non si torni fino a settembre. Se si tornerà a scuola entro il 18 maggio, per la maturità ci sarà una prova nazionale di italiano e la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna. Se invece non si tornasse a scuola ci sarà un’unica prova orale anche telematica. Nell’ipotesi in cui non si tornerà in aula entro il 18 maggio niente esame di terza media e solo valutazione dei prof. Infine tutti promossi all’anno successivo. Via libera, intanto, sempre dal Cdm alle assunzioni chieste dal ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell’estate del 2019 da quota 100. Si attua una norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno, voluta dalla ministra Lucia Azzolina. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.

Intanto il nuovo bollettino della Protezione civile vede i morti di nuovo in aumento dopo il consistente calo di domenica. Sono più di 16500 i deceduti in Italia nella crisi Coronavirus. E nelle scorse24 ore ci sono state altre 636 vittime (111 in più rispetto ai 525 di ieri, il numero più basso dal 19 marzo), per un totale di 16523 decessi dall’inizio dell’emergenza. I guariti sono 22837 (+1022). I casi attualmente positivi sono 93187 (+1941). Le persone in isolamento domiciliare sono 60313. I pazienti ricoverati sono 28976, appena 27 in più rispetto a ieri.