Era stata aggredita alle spalle, mentre rientrava a casa. Ma il provvidenziale intervento di un vicino l’ha salvata da un tentativo di stupro. È stato lui stesso, il 55enne ex pugile professionista Andrea Marcelli, a raccontare a Repubblica i concitati momenti in cui è riuscito a fermare il 38enne mentre cercava di svestire la ragazza e trascinarla verso le cantine: “Mi sono svegliato all’improvviso di notte e ho aperto la porta, ma non sono riuscito subito a capire dove fosse l’aggressione perché le grida rimbombavano per tutto l’edificio. Poi sono sceso, ho visto la scena e ho agito.” 

L’aggressione

Siamo a due passi da piazzale Clodio, in via Augusto Aubry nel centralissimo quartiere Prati. Sono circa le 23:30 di domenica 7 novembre quando la 30enne viene aggredita alle spalle da un uomo nel momento in cui apre il portone del suo palazzo. Lui la spinge all’interno, prova a violentarla. Lei si ribella e urla a squarciagola: gli altri condomini si svegliano, si affacciano alle finestre, accorrono in suo aiuto. L’assalitore, un 36enne, è stato prima bloccato da Marcelli, e poi si è ritrovato circondato da una decina di altre persone. 

Sono sceso giù nell’atrio di corsa, ho visto questa persona completamente sopra alla giovane donna per cercare di svestirla” ha riferito Marcelli, oggi allenatore di boxe. “Lui era molto grande, avrà avuto un peso di circa 90-100 chili, mentre lei era piccolina. La voleva trascinare giù verso la cantina, dove non c’è luce e nessuno lo avrebbe potuto vedere. Ho provato subito a fermarlo e ne è nata una colluttazione tra noi. Per la vittima, tremante e sotto shock, i vicini hanno anche sollecitato i soccorsi medici.

L’arresto

Per l’aggressore, riconosciuto dalla vittima e con precedenti penali, sono scattate le manette. Le forze dell’ordine, che nel frattempo erano state allertate e avevano circondato la zona, lo hanno subito arrestato con l’accusa di violenza sessuale.

L’uomo comparirà nei prossimi giorni davanti al gip per l’udienza di convalida, mentre continuano le indagini per capire se altre donne siano state aggredite con le stesse modalità.

Roberta Davi

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