Si aspetta il tossicologico
Alessio Zangrilli, il giallo sul presunto suicidio e il mistero del telefonino: “Sì bravo, allora è finita”
La fidanzata, di 15 anni più grande, ha raccontato di avere ricevuto continue telefonate anonime e mercoledì, intervistata da Chi l’ha Visto? sulla scomparsa di Alessio ha detto: “Penso che o s’è buttato al Tevere.. ma no.. non lo avrebbe fatto”. A proposito delle strane telefonate e dei messaggi scambiati con lui fino a domenica ha spiegato: “Il mio cellulare è andato bruciato insieme al mio materasso”.
Poi la donna ha ricordato di avergli detto: “Sì bravo, allora è finita..” e dopo la notizia del ritrovamento del cadavere ha scritto sui social: “Perché l’ha fatto, non ci posso credere”. Alessio aveva confidato che si sentiva “sottomesso”. Un rapporto che forse gli andava stretto e che forse gli ha fatto prendere una decisione drastica.
La madre è sprofondata nel dolore e i vicini non la lasciano per un minuto, temono che possa commettere un gesto estremo. Alla palestra popolare dove si allenava da 7 anni, non un semplice luogo di sport ma anche di cultura e solidarietà sociale, è stata aperta una colletta per aiutarla. La Federazione pugilistica italiana, intanto, ha pubblicato su Instagram una foto di Zangra: “Speravamo di rivederti sul ring”.
Alessio era scomparso da San Cleto, nei pressi di San Basilio periferia Est di Roma, nel pomeriggio di domenica 10 ottobre. Una vicina lo aveva visto uscire alle 15, il suo telefonino ha squillato fino alle 19 poi il silenzio più assoluto. La madre è andata più volte in tv per lanciare nuovi appelli, direttamente al suo ragazzo e a chi potesse avere informazioni utili.
È stato avvistato ad Alatri e al Prenestino: tutte piste false probabilmente perché, stando a quanto stabilito da un primo esame esterno dal medico legale, il corpo di Alessio era in acqua da circa due settimane, forse già dal giorno della scomparsa.
Sul cadavere è stata disposta l’autopsia. Apparentemente non ci sono segni di violenza, ma bisognerà aspettare anche il tossicologico. Ultimamente era apparso schivo e taciturno, aveva detto alla mamma di prendere delle non meglio identificate “gocce per dormire”.
Al suo allenatore, Mariano e agli altri amici della palestra di via dei Volsci, per lui una seconda famiglia, era apparso “nelle ultime due settimane completamente sulle nuvole, non riusciva più a concentrarsi negli allenamenti, meno allegro e scherzoso”.
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