Erminia ha 72 anni, dal 1963 vive a Centocelle e percepisce solo l’assegno sociale. Oggi avrebbe dovuto abbandonare la sua abitazione in seguito allo sfratto esecutivo per una finita locazione nel 2014. Un picchetto antisfratto, organizzato proprio questa mattina a partire dalle 8 in via Filippo Parlatore per evitare che la signora Erminia finisse per strada, ha alla fine ottenuto la proroga di un mese, fino al 7 dicembre. Ma la sua storia, che non ha ancora trovato un lieto fine, è in realtà quella di molti altri cittadini, come denunciato da Asia-Usb, l’Associazione Inquilini e Abitanti.

A Roma le esecuzioni di sfratto sarebbero infatti 4500 all’indomani del lockdown. Come sottolineato dall’Associazione, gli alloggi popolari non bastano né per le graduatorie né per far fronte a questa nuova emergenza.

La storia 

Dopo decenni in cui ha versato un affitto calmierato, nel 2013 Erminia si è vista abrogare l’equo canone e raddoppiare il canone di locazione a causa del processo di ‘gentrificazione’ che sta interessando Centocelle. Dopo essersi rivolta a un avvocato, ha ottenuto il differimento dello sfratto, cercando allo stesso tempo nuove soluzioni. Ha richiesto di accedere ai fondi per la morosità incolpevole, ma non le è stato concesso. Ha chiesto una casa popolare nel 2014, ma fino ad ora non ha ricevuto neanche il punteggio. Ha inoltre inoltrato la domanda per la presa in carico da parte dei servizi sociali, ottenendo un contributo di 100 euro al mese, che le è stato revocato quando ha rifiutato la coabitazione con altre 5 persone a Ponte di Nona. Con il solo assegno sociale, nessuno le concede un altro affitto.

L’impegno dei Servizi Sociali Municipali a contribuire, attraverso l’erogazione dei fondi previsti dalla delibera 154, al versamento di una caparra su un altro alloggio, è un aiuto prezioso per Erminia, ma senza la possibilità di accedere alla 163 per il contributo all’affitto (trattasi di fine locazione e non morosità) non è uno strumento risolutivo” si legge sul comunicato di Asia-Usb. 

L’emergenza abitativa a Roma

Per Erminia, così come per altri cittadini romani, viene richiesto un intervento immediato da parte dei soggetti pubblici, della nuova giunta del comune di Roma ma anche della Regione Lazio, con una politica per la casa “seria e lungimirante”. Oppure “centinaia di migliaia di nuclei familiari si ritroveranno per strada senza che nessuno sia in grado di garantire il passaggio da casa a casa” evidenzia ancora l’Asia-Usb.

A Roma il patrimonio pubblico è insufficiente e ci sono, si stima, fra le 150 mila e 250 mila case vuote, non si sa se in mano a piccoli o grandi proprietari” ha dichiarato Fabio Catalano di Asia-Usb all’Agenzia Dire. “In ogni caso è una città che non può permettersi un così vasto patrimonio immobiliare inutilizzato.”

Redazione

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