Viviamo giorni incerti e difficili su scala globale, e altri temo ne verranno. Ma il mondo continua a girare, con esso le buone notizie, e ieri ne è arrivata una ottima dalle parti nostre, via mare. Per la prima volta in oltre 170 anni, l’Italia ospiterà nel 2027 l’America’s Cup, la più antica e prestigiosa tra tutte le competizioni veliche. E la città che farà da cornice all’evento sarà Napoli.

Non è la prima volta che l’Italia ospita regate legate alla Coppa America. Vari momenti preparatori della manifestazione, training camp o regate minori si erano tenuti a Trapani, a Cagliari e nella stessa Napoli, che nel 2012 e 2013 aveva ospitato due tappe delle America’s Cup World Series, con un successo travolgente e centinaia di migliaia di spettatori che affollarono il lungomare, trasformando l’evento in festa popolare. Ma mai l’Italia aveva ospitato le regate finali, quelle decisive tra Defender e Challenger per l’assegnazione della Coppa. Nel 2027 accadrà, per la prima volta.

Napoli preferita a Cagliari e Atene

La decisione è arrivata dal Royal New Zealand Yacht Squadron, detentore della Coppa insieme a Emirates Team New Zealand, che ha valutato le candidature per la 38ª edizione dopo aver escluso il ritorno ad Auckland per mancanza di fondi pubblici. In corsa c’erano anche Atene e Cagliari, ma la proposta di Napoli ha convinto di più, per visione strategica, sostegno istituzionale e potenziale mediatico. Il Comune di Napoli e il Governo italiano hanno fatto squadra per portare nel cuore del Mediterraneo un evento di rilevanza planetaria: complimenti a tutti.

Il business dell’America’s Cup

L’America’s Cup muove centinaia di milioni di euro, e forse di più, attira sponsor globali, accende i riflettori dell’informazione internazionale. È economia e comunicazione. Ma anche rigenerazione urbana, rilancio turistico, orgoglio nazionale. Se vorrà essere all’altezza, Napoli dovrà ripensare il lungomare, valorizzare il porto, rinsaldare il legame tra la città e il mare, mai pienamente vissuto come risorsa strategica, e soprattutto mettere mano al risanamento di quella magnifica area a nome Bagnoli, che attende da quasi un quarantennio la rinascita e una prospettiva di futuro.
Ora comincia la vera sfida: organizzare tutto con rigore, visione, sobrietà ed efficienza. Servirà un grande patto tra istituzioni, imprese e cittadini. Napoli dovrà dimostrare non solo di essere bella, ma anche capace. Se saprà raccontarsi al mondo attraverso le vele dell’America’s Cup potrà scrivere una pagina importante della sua storia.