La sentenza
Andrea Costa assolto, crolla il castello di accuse contro il presidente di Baobab: “Rifarei tutto, continueremo ad aiutare i migranti”
Il fatto non sussiste. Con questa formula è stato assolto dall’accusa di favoreggiamento della emigrazione clandestina Andrea Costa, presidente di Baobab Experience onlus, l’associazione che da anni si occupa di fornire assistenza ai migranti che transitano per Roma.
A deciderlo è stato questa mattina il Gup del tribunale di Roma al termine del processo svolto con rito abbreviato nei confronti di Costa e di altri due imputati, attiviste dell’associazione. Lo stesso pm titolare del fascicolo aveva chiesto di far cadere le accuse nei confronti di tutti gli imputati.
La vicenda che aveva portato incredibilmente Costa di fronte a un giudice risale al 2016, dopo lo sgombero del centro d’accoglienza allestito da Baobab in via Cupa, tra Tiburtina e San Lorenzo, a Roma. In quell’occasione Costa e gli altri volontari avevano offerto supporto a otto migranti sudanesi e un cittadino del Ciad, aiutati ad acquistare biglietti dei treni e autobus per passare la frontiera di Ventimiglia e andare in Francia.
Mentre era in corso l’udienza, fuori dalla cittadella giudiziaria si è anche svolto un sit-in di sostegno a cui hanno preso parte circa duecento persone, che hanno accolto la sentenza di assoluzione con un lungo applauso di gioia e liberazione.
Chiaramente soddisfatto Costa, che commentando l’assoluzione si è detto “soddisfatto perché un giudice ha sancito quello che già sapevo: che il fatto non sussiste, ora c’è qualcuno che lo ha messo nero su bianco”.
“In questi anni è stata dura sapere di essere sotto indagine pur avendo la consapevolezza di avere agito in modo corretto – ha aggiunto Costa, difeso in giudizio dall’avvocato Francesco Romeo -. Rifarei tutto, continueremo ad aiutare le persone che hanno bisogno così come sta avvenendo per i profughi che arrivano dalla Ucraina“.
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