Sa di sbuffo il comunicato della procura di Palermo sulla morte, non chiara, di Angelo Onorato.Atto dovuto” è la frase liquidatoria che usa la procura per il fascicolo per omicidio aperto, il segno che non ci crede, che forse farà il minimo indispensabile previsto per legge. Ci sarà l’esame autoptico, dovuto per legge in questa ipotesi, e poi non molto altro. Ormai le procure se non hanno un trojan, una cimice, un’intercettazione ambientale, si sono disabituate ad indagare. Hanno milioni di pagine di intercettazioni nei cassetti, praticamente un italiano su 4, direttamente o indirettamente, è intercettato.

L’ipotesi poco credibile

Qui invece bisognerebbe faticare, usare il cervello e non la AI, seguire ipotesi, verificare spostamenti, cercare indizi, in un periodo in cui un personaggio del calibro di Messina Denaro si è, praticamente, consegnato. Guardate che io sono Messina Denaro, ha detto ai carabinieri, magari equivocassero. Ma tornando ad Angelo Onorato, per tutti quelli che lo conoscevano, che ne scrutavano gli sguardi ed il sorriso, l’ipotesi del suicidio sa di poco credibile, al contrario di quello che si pensa in procura. C’è il forte interesse della città, della stampa nazionale, in caso contrario la vicenda, dopo aver visionato un paio di telecamere, sarebbe già stata archiviata. Una vita, un’esistenza umana, trattata con una certa sufficienza, con notizie buttate in pasto, come l’allusione ad un forte indebitamento, per buttare lì un movente.

Il comportamento

Ma uno che si vuole suicidare, non agisce in un raptus come in un omicidio per rabbia, non manda messaggi elettorali poco prima del gesto, non parla con i suoi impiegati di cose ordinarie, non va a prendere un parente all’aeroporto. Si chiude in un silenzio interiore, macerato, depresso. Angelo Onorato non era così. Era una persona allegra, solare, gentile, spiritosa, non era nelle condizioni di spirito di un suicida, a meno di non sostenere una bipolarità da caso di scuola. Cosa sia successo non si sa, ma se ha un senso l’obbligatorietà dell’azione penale questo è il caso di dimostrarlo, con competenza e diligenza, non con sufficienza per fare il compitino.

La città senza controllo

La giustizia è un servizio, non un piedistallo, è pagata dai contribuenti, tra cui l’architetto Onorato e sua moglie, l’eurodeputata Francesca Donato, per cui non è un atto dovuto, è un dovere connesso all’istituto da compiere, con onore, e non sopportazione. In caso contrario è meglio toglierla la obbligatorietà, perché se no è discrezionalità. Se fosse un omicidio, forse è un omicidio comune, senza particolari da boss e 416bis. La città da tempo sembra senza controllo, sparatorie in centro, movide selvagge, morti in discoteca, poliziotti che non riescono ad entrare in alcuni quartieri a meno di rischiare il pestaggio, baby gang, stupri di gruppo, una quantità di furti ed estorsioni a tappeto. Il cittadino comune ha profonda paura dei delitti comuni, non prevedibili, e soprattutto impuniti. I tribunali sono pieni, le carceri pure, ma alcuni delitti sono più ricercati, nel senso delle indagini, di altri. Il caso di Angelo Onorato è paradigmatico, e la comunità si aspetta il massimo impegno, per capire se a Palermo è più facile vivere o morire.

Giovanni Pizzo

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