La Camera ha approvato la mozione del centrodestra che impegna l’esecutivo a spedire armi alla resistenza di Kiev per tutto il 2023. E a portare l’asticella delle spese militari al 2% del Pil entro il 2028. Il consiglio dei ministri è fissato per oggi alle 15. Si tratta del primo decreto per l’invio di armi all’Ucraina che costituirà la precondizione per il decreto interministeriale con le forniture militari vere e proprie, atteso per fine dicembre o inizio gennaio.

La mozione di maggioranza approvata impegna l’esecutivo “a prorogare fino al 31 dicembre 2023 l’autorizzazione, previo atto di indirizzo delle Camere, alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina”. Inoltre invita il governo a “promuovere e sostenere, d’intesa con i partner Nato, tutte le iniziative diplomatiche volte a creare le condizioni per un negoziato di pace” oltre alla spesa di almeno il 2% del prodotto interno lordo per la difesa. Un testo in continuità con il precedente redatto da Lorenzo Guerini. La scelta è dunque quella di proseguire nel solco del governo Draghi.

Parti del documento sono stati votate anche da parte dell’opposizione e sono passate con un gioco di astensioni reciproche anche le mozioni del Pd e di Iv-Azione. Bocciati i testi anti armi di Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle. l leader Giuseppe Conte ha chiesto trasparenza e contestato la scelta della spesa del 2%. Secondo quanto riportato da Repubblica, nel testo è prevista anche la spedizione dei missili Aspide. Si tratta di missili terra-aria di vecchia generazione, non più in “servizio” dall’anno scorso. Serviranno alla difesa aerea delle città ucraine.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.