Ma nega l'ipotesi di "stampella" del governo
Vertice Meloni-Calenda, la sponda del leader di Azione al governo: “Dalla premier molte aperture, Forza Italia la sta sabotando”
Novanta minuti circa di confronto, un faccia a faccia sulla prossima legge di bilancio che lo fa uscire da Palazzo Chigi soddisfatto. “È stato un incontro molto positivo, siamo entrati nel merito del provvedimento e abbiamo scorso le nostre proposte”, dice infatti ai cronisti assiepati fuori Chigi Carlo Calenda, il leader di Azione reduce dal confronto con la premier Giorgia Meloni.
Un incontro che, ma Calenda su questo più volte si è espresso ribandendo la sua contrarietà, pare porre il partito come possibile “stampella” della maggioranza. Non è un caso se le critiche più dure dell’ex ministro dello Sviluppo Economico siano contro il partito più ‘moderato’ della coalizione di governo, ovvero Forza Italia.
“Se noi facessimo per una volta nella vita una roba normale, se i partiti di governo, leggi Forza Italia, invece di sabotare Meloni, contribuissero a fare la manovra, e l’opposizione invece di andare in piazza presentasse provvedimenti migliorativi, forse sarebbe un Paese normale. Invece continuiamo a essere un Paese machiavellico di cui non ci capisce niente“, è infatti la stoccata rivolta al partito di Berlusconi.
Arrivato a Palazzo Chigi assieme ad una delegazione del Terzo Polo in tarda mattinata, verso le 11:30, poco dopo le 13 davanti ai cronisti ha snocciolato alcuni punti della manovra che vedono Azione e Italia Viva disponibili, dall’estensione del piano Impresa 4.0 al tetto al costo del gas al posto dei crediti di imposta, dall’aumento degli stipendi per il personale sanitario al ripristino di Italia Sicura. Spazio anche al Reddito di cittadinanza, che Calenda cha chiesto di riproporre come Rei, il Reddito di inclusione.
“Abbiamo fatto un lavoro di un’ora e mezzo di merito sulle singole misure su cui sappiamo che c’è una convergenza – ha spiegato il leader di Azione – Abbiamo discusso di come, secondo noi, fare meglio rispetto a quanto ha fatto il governo, per ogni singolo provvedimento”.
Proprio sulla questione della “stampella”, Calenda ancora una volta smentisce ammiccamenti con la maggioranza. “Non c’è stata nessuna richiesta a fare la ‘stampella’ al governo. E noi non l’avremmo accettata. Abbiamo semplicemente detto che non faremo ostruzionismo per cercare di andare oltre i tempi previsti e mandare il Paese in esercizio provvisorio, e non lo avremmo fatto in ogni caso, anche senza questo incontro. Sarebbe un colpo molto significativo. Faremo il nostro lavoro di opposizione ma in modo corretto“.
L’altro obiettivo da colpire, dopo Forza Italia, è quindi il Partito Democratico. Dai Dem, secondo Calenda, sono arrivati “discorsi molto infantili” sulla legge di bilancio, con Letta e soci che scenderanno in piazza contro l’esecutivo il 17 dicembre. “Abbiamo offerto ai dem di vederla insieme questa contromanovra e non c’è stata risposta. Hanno un modo di fare opposizione che non ci trova d’accordo. L’opposizione si fa in modo costruttivo, altrimenti la possono fare anche i bambini. Ad ogni provvedimento si scende in piazza dicendo che non si è d’accordo“, ha aggiunto Calenda. “Io non vado in piazza senza spiegare cosa chiedo di diverso per il Paese. È una cosa che non ha nessuna costruttività. E noi siamo in una condizione, in Italia, per cui non si può continuare a fare questa roba, per carità legittima, di andare in piazza per qualsiasi cosa senza mai spiegare, e chiedere soldi su tutto. Lo fanno anche i sindacati. Così siamo buoni tutti“, ha concluso il leader di Azione.
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