Di retromarcia in retromarcia. Dal giorno dell’incarico, ma soprattutto dai primi provvedimenti presi, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni si è reso protagonista di diversi casi di misure annunciate e poi rispedite nel cestino con un “indietro tutta” coperto da imbarazzi.

L’ultimo caso, spuntato oggi, è quello dell’Opzione Donna: la retromarcia questa volta sarebbe stata sollecitata dalla ministra del Lavoro Marina Calderone che avrebbe inviato un nuovo testo della norma da inserire in manovra, col collega al Mef Giorgetti al lavoro per trovare le coperture.

Dopo le aspre polemiche di questi giorni, innescate in particolari da associazioni, sindacati e opposizioni, arriva il passo indietro di Meloni e soci: l’Opzione Donna tornerà infatti all’attuale modello e consentendo anche nel 2023 alle donne di pensionarsi in anticipo a 58 anni (59 per le autonome) con 35 di contributi e ricalcolo contributivo di tutto l’assegno.

Un ‘progetto’, quello di Opzione Donna, che rappresenta una deroga alla Legge Fornero per agevolare le lavoratrici che non hanno un numero di contributi previdenziali sufficienti a raggiungere le altre finestre di pensione anticipata (41 anni e 10 mesi o anche i 38 anni di Quota 100 e Quota 102), per via di una carriera frammentata e a buchi.

La norma inserita nella legge di bilancio, che deve ancora arrivare in Parlamento, l’Opzione Donna veniva riconferma anche nel 2023 con una differenza sostanziale: differenziando le età di anticipo pensionistico in base al numero dei figli.

Così, in base alla nuova norma del governo Meloni, una lavoratrice avrebbe avuto lo ‘scivolo’ a 58 anni con almeno due figli, a 59 anni con un solo figlio e a 60 anni senza figli.

Una proposta sonoramente bocciata dai sindacati ma anche dai costituzionalisti come Gaetano Azzariti, che aveva evidenziato che così com’era scritta la norma era “incostituzionale perché viola il principio di uguaglianza e discrimina la donna che non è mamma”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia