Donne procreate, ve lo dice Giorgia Meloni. E per incoraggiarvi ha pronto un piano pensioni ad hoc per tutte le mamme. Con la proroga di “Opzione donna“, inserita nella nuova manovra di Bilancio, sono arrivate delle modifiche specifiche che riguardano le lavoratrici con figli: chi ne ha due (o più) potrà andare in pensione a 58 anni, un anno prima di chi è passata per il reparto di ostetricia solo una volta, e con ben ventiquattro mesi di anticipo rispetto a chi, in sala parto, non ci ha mai messo piede (almeno non come paziente). Chi non è madre, infatti, dovrà accontentarsi di smettere di lavorare a sessant’anni.

Insomma, se per gli uomini la pensione anticipata dipende dalle caratteristiche specifiche del lavoro stesso (quanto è usurante, ad esempio) per le donne vince il fattore prole, con buona pace della parità di genere. Sono in molti a storcere il naso di fronte ad alcuni dei punti della legge di Bilancio targata Meloni. Tra queste anche la senatrice Dem Susanna Camusso, ex segretaria generale della Cgil, che ha definito Opzione Donna “una gigantesca discriminazione“.

Piano pensioni, le novità nella manovra

Nella misura varata dal governo – nonostante siano stati investiti ben 21 miliardi (dei 35 totali) per alleggerire i costi dell’energia, è stato dato molto spazio al piano pensionistico. A partire dal 2023, al posto di Quota 102, che scade il 31 dicembre, ci sarà Quota 103. Ovvero, mentre quest’anno i lavoratori potevano andare in pensione anticipata avendo 64 anni d’età e 38 di contributi, l’anno prossimo potranno farlo se hanno 62 anni, con 41 di contributi. Gli assegni, per quanto riguarda le minime saranno indicizzati al 120% e saliranno intorno a 580 euro. Infine, è previsto anche un incentivo, pari a una decontribuzione del 10%, per chi, raggiunti i requisiti per la pensione, decide di restare al lavoro.

Il Fisco

In materia fiscale, infine, sono state prorogate per il 2023 le agevolazioni per acquisto prima casa per i giovani under 36, oltre a inserire una “tregua fiscale” per cittadini e imprese che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà economica anche a causa delle conseguenze della pandemia. Inoltre, la flat tax è stata estesa fino a 85.000 euro per autonomi e possessori di partite Iva.

Chiara Capuani

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