Nessun azzeramento dell’Iva sui prodotti di prima necessità come pane e latte, che attualmente sono assoggettati ad un’aliquota agevolata del 4 per cento. Al suo posto, con le stesse finalità, ovvero venire incontro ai nuclei familiari più in difficoltà quando devono fare la spesa, il governo prevede l’istituzione di ‘Carta Risparmio Spesa’ per redditi fino a 15 mila euro l’anno. Una misura sostenuta da un fondo di 500 milioni di euro.

Viene ridotta al 5% l’Iva sui prodotti di per l’infanzia come pannolini, biberon, omogeneizzati (ora al 22%). Sì anche alla tampon tax con un Iva al 5% sugli assorbenti. Confermati anche per il 2023 i bonus per la rottamazione della tv (massimo 100 euro) e il contributo di massimo 30 euro per i decoder, ma solo con Isee massimo di 20 mila euro. I bonus edilizi saranno riordinati e razionalizzati in un decreto collegato, come già avvenuto per il Superbonus già ridotto al 90%. Sarà solo per le prime abitazioni unifamiliari per famiglie con un tetto massimo di reddito: verrà introdotto il criterio del quoziente familiare (reddito complessivo diviso per il numero dei figli) e il limite sarà di 15 mila euro.

La nuova Carta Risparmio Spesa sarà un’estensione dell’attuale ‘social card’. Gestita dai Comuni, servirà appunto per l’acquisto di beni di prima necessità. In pratica dunque buoni spesa da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari.

Nelle intenzioni si tratta di un intervento più mirato per le fasce di popolazione effettivamente bisognose: la cancellazione dell’Iva, che pure era sostenuta da una parte della maggioranza, rischiava infatti di produrre un effetto limitato per i singoli consumatori, spalmato però su tutti, quindi anche coloro che sulla carta non ne avrebbero necessità. Inoltre con una misura di questo tipo non ci sarebbe la certezza che la riduzione di prezzo arrivi agli acquirenti, invece di essere “assorbita” in tutto o in parte dai rivenditori.

Una manovra “che aiuterà famiglie e imprese cui darà una mano vera” ripetono i rappresentanti di governo nello spiegare la prima legge di Bilancio del governo Meloni in piena crisi energetica e caro prezzi. E i primi interventi a favore delle famiglie sono anche all’insegna della natalità con il raddoppio del contributo mensile per le famiglie numerose.

Redazione

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