Prudenza e responsabilità. Sono le parole chiave emerse dal vertice tenuto nella serata di venerdì nella maggioranza di governo sulla manovra da 30-35 miliardi che l’esecutivo si appresta a portare in Consiglio dei ministri lunedì o martedì.

Al tavolo col ministro dell’Economia Giorgetti, la premier Meloni, i capigruppo di maggioranza e i due vicepremier Salvini e Tajani, si è discusso di alcune misure prioritarie ma sempre “tenendo la barra dritta”, come spiegato dallo stesso numero uno del Mef.

Ho rappresentato un quadro di prudenza e confido che le forze politiche con responsabilità sosterranno questo approccio”, ha detto infatti il ministro dell’Economia dopo la riunione a Palazzo Chigi convocata dalla premier. La regola Giorgetti, condivisa da Meloni, è che per ogni proposta di misura da inserire nel disegno di legge di Bilancio debbano indicare la copertura in termini di tagli di spesa o aumento delle entrate nell’ambito dello stesso settore.

E considerato che 21 dei 30-35 miliardi saranno impiegati nella lotta contro il caro-energia, il margine di manovra per esaudire le tante richieste che arrivano dalla maggioranza non è amplissimo. Ergo, per il duo Giorgetti-Meloni ci sarà da lavorare ‘di cesello’ per selezionare le misure da inserire ed ed evitare soprattutto che il deficit 2023 vada oltre il 4,5% del Pil scatenando le reazioni aggressive dei ‘mercati internazionali’.

Le misure nella manovra

Stando a quanto filtrato da Palazzo Chigi, tra le misure che saranno all’interno della manovra c’è sicuramente l’azzeramento dell’Iva su pane, pasta e latte mentre i prodotti per l’infanzia e gli assorbenti ricadrebbero sotto un’aliquota agevolata del 5%. Una misura che dovrebbe avere un costo limitato ed effetti ‘popolari’.

Mentre viene cestinata l’ipotesi dello scudo-condono fiscale sul rientro dei capitali nascosti all’estero, con tanto di oblio sui processi, misura che aveva fatto storcere il naso a molti, dovrebbe venire rilanciata la “Amazon Tax”. Si tratta di una tassa sulle consegne per gli acquisti e-commerce effettuate con mezzi non ecologici.

Sul versante tasse, la flat tax per le partite Iva vedrà il regime forfettario, col pagamento del 15% di aliquota, salire dall’attuale tetto dei 65mila agli 85mila euro. Sul cuneo fiscale l’intenzione è quello di calare di uno o due punti, meno dunque di quanto auspicato da Confindustria che puntava a 3 punti di taglio.

Una misura che per il ministro Giancarlo Giorgetti “non è attualmente finanziata per il 2023” ma c’è la “volontà del governo” non solo di “finanziarla e quindi rinnovarla per il prossimo anno, ma anche aumentarla per i redditi più bassi dei lavoratori“.

Quanto all’orientamento sulla ‘pace fiscale’, l’orientamento nella maggioranza sarebbe quello di uno stralcio completo delle cartelle sotto i mille euro o un pagamento ridotto senza sanzioni. Per le cartelle sopra i mille la strada individuata sarebbe invece quella di una riduzione delle sanzioni e interessi al 5% e una rateizzazione in cinque anni.

Sul fronte delle pensioni, il governo sarebbe orientato verso “quota 103”, ovvero 62 anni d’età e 41 di contributi, con la proroga dell’Ape sociale e di Opzione donna. Sicuramente ci sarà anche una stretta sul reddito di cittadinanza, in particolare sui percettori che potenzialmente potrebbero lavorare, destinati a uscire gradualmente dal programma di aiuto.

Ieri ho riunito le forze di maggioranza e i ministri competenti per discutere dei provvedimenti da inserire nella Legge di Bilancio, anche in attesa del Consiglio dei Ministri che avrà luogo lunedì, con importanti iniziative del Governo“, è stato il commento affidato ai social della premier Giorgia Meloni.

 “Siamo al lavoro su una legge finanziaria attenta a famiglie e imprese, con particolare attenzione ai redditi bassi. Un provvedimento per fronteggiare il caro bollette e sostenere milioni di cittadini in questo periodo difficile e delicato: queste sono le nostre priorità” continua Meloni.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.