Dopo le misure sul tetto ai contanti, l’abbassamento del Superbonus, le bollette a rate alle imprese previste dal decreto Aiuti quater, il governo punta alla flat tax e soprattutto alla cosiddetta “pace” o “tregua” fiscale. Circa 19 milioni gli italiani che hanno almeno una cartella dell’Agenzia delle Entrate. Il direttore dell’Agenzia Ernesto Maria Ruffini recentemente ha ricordato come l’80% riguardi i grandi gruppi, il 20% piccoli e medi contribuenti.

Il quotidiano il Giornale scrive delle richieste dei commercialisti arrivate sul tavolo del viceministro dell’Economia Maurizio Leo, Fratelli d’Italia: “Sospensione delle azioni esecutive delle Entrate; stop alle segnalazioni alle banche da Entrate, Riscossione e Bankitalia; rottamazione quater con cancellazione delle cartelle sotto i mille euro, saldo e stralcio fino a 2.500 euro e diluizione delle altre con rate in 8-10 anni, proporzionate all’Isee senza aggio e sanzioni”. Al quotidiano uno dei tecnici che lavora con il viceministro ha commentato: “Diamo loro una seconda chance, altrimenti le consegniamo a usura e racket”.

La “pace fiscale” che sarà inserita nella Legge di Bilancio dovrebbe partire dal 2016 come ricostruisce tra retroscena e indiscrezioni un articolo di Repubblica. L’obiettivo è quello di riuscire a conciliare gli interventi con un regime che non faccia passare il messaggio di un condono generalizzato. Il governo appare diviso sui numeri da applicare ai vari provvedimenti, distanti soprattutto Fdi e Lega. Meloni e Salvini sembrano d’accordo intanto su tutte le cartelle – metà delle 130-140 milioni nel magazzino del Fisco – notificate prima del 2016 con un importo fino a mille euro. Allo studio una cancellazione automatica da parte dell’Agenzia delle Entrate senza alcuna richiesta da parte dei cittadini. “Il governo – spiegano fonti di Fdi al quotidiano – vuole alleggerire milioni di italiani da cartelle che non sono enormi, ma che hanno un peso psicologico importante”.

Si ipotizza invece il saldo e stralcio per cartelle con un valore compreso tra mille e tremila euro: una parte da corrispondere alle Entrate, un’altra da cestinare e basta. Fdi e Lega spingono su diverse percentuali: i primi per uno schema 50 e 50, i secondi per un altro al 20 e 80. Possibili rateizzazioni, in un arco di tempo massimo di cinque anni, per cartelle sopra i tremila euro ma con una maggiorazione tra il 5 e il 10%. Si ragiona sulla data delle notifiche da cui partire. Sia nel caso del saldo e stralcio che in quella dei tremila euro dovrebbero essere esclusi interessi e sanzioni.

Circa 532mila, quasi la metà del totale, i contribuenti che non hanno rispettato la scadenza delle rate della rottamazione ter introdotta nel 2018 per debiti con le entrate tra primo gennaio 2020 e 31 dicembre 2017. L’intenzione del governo è quella di riammettere nel sistema con una rateizzazione a cinque anni chi non ha pagato, con maggiorazioni intorno al 5%.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.