Sulla crisi nel mar Rosso, l’Unione Europea, con i suoi tempi, si sta muovendo. Sembra partito il conto alla rovescia per l’avvio della missione navale Aspides, su cui diversi Paesi – specialmente Italia, Francia e Germania – stanno premendo. Oggi a Bruxelles, alla riunione dei ministri della Difesa europei, sono stati fatti passi in avanti. Ma ancora nessuna certezza né sulla data né sulla composizione della missione che ha come obiettivo quello di arginare gli attacchi degli Houthi, i ribelli dello Yemen, nei confronti delle navi mercantili. Tantomeno su chi sarà il Paese al comando. I dubbi riguardo Aspides sono emersi tutti nella differenza del tono di dichiarazioni dell’Alto rappresentante Josep Borrell prima e dopo il vertice ministeriale.

Aspides, Borrell sulla missione Ue

Borrell questa mattina al suo arrivo alla riunione informale dei ministri della Difesa a Bruxelles era stato molto ottimista, forse troppo: “Sono sicuro che verrà presa una decisione. Non tutti gli Stati membri avranno la volontà di partecipare ma nessuno farà ostruzionismo, questo è quello che spero. Quelli che non vogliono partecipare devono solo mettersi da parte”. “Vogliamo essere molto veloci. Spero che il 17 di questo mese la missione possa essere lanciata. Dobbiamo decidere quale Paese prenderà il comando, dove sarà il quartier generale e quali saranno i mezzi della Marina che gli Stati membri metteranno a disposizione” ha spiegato Borrell, aggiungendo: “Spero che questo venga deciso oggi e di poterlo annunciare”.

La carica di ottimismo dell’Alto rappresentante europeo, però, deve essere scemata durante la riunione. Alla fine del vertice, infatti, Borrell ha spiegato brevemente in punto stampa quale fosse la situazione: “Stiamo andando avanti molto veloce sulla missione Aspides perché è urgente: sono d’accordo con l’Italia che dobbiamo agire velocemente. Oggi non era un vertice decisionale ma politico. Puntiamo a rendere operativa questa missione già la mattina del 19 febbraio“. Quindi niente decisioni. L’unico dettaglio fornito, ma in realtà già risaputo, è che la missione europea nel mar Rosso sarà “diversa da quella anglo-americana. Agirà in modo differente anche se l’obiettivo è lo stesso. Avremo solo un ruolo difensivo di protezione delle navi” ha detto Borrell.

Aspides, Crosetto e la guida della missione Ue

Oltre alle regole di ingaggio, l’altro nodo da definire è quello del comando della missione e della sede del quartier generale. Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha parlato proprio della guida di Aspides, su cui l’Italia sta facendo più di un pensiero. Crosetto ha confermato la volontà di Roma di essere leader della missione Ue, ma ha anche affermato che insieme all’Italia si sono proposte anche Francia e Grecia al momento. “Non è una gara”, ha comunque ribadito il ministro italiano, aggiungendo: “Per noi è importante che parta la missione, che sia congiunta e che partecipino il più alto numero possibile di Paesi europei e che anzi possa allargarsi, magari comprendendo anche l’Onu”. Riguardo al comando, ha detto Crosetto, la questione “sarà affrontata dai capi di Stato e di governo al Consiglio europeo di domani”. “L’Italia ha confermato la sua intenzione di partecipare alla missione e contribuiremo con una nave per tutta la durata della missione, il che significa che ci saranno più navi che si alterneranno, e su questo ci sarà un passaggio parlamentare” ha concluso il ministro.

Per quanto riguarda la sede del quartier generale di Aspides, sempre Crosetto ha confermato che la Spagna si è offerta per ospitare la sede della missione Ue. Spagna che sarà anche a capo della missione Atalanta.