Stop agli under 60 a Berlino e Monaco
AstraZeneca cambia nome e diventa Vaxzevria: ma intanto nuovi stop in Germania e Canada
Addio ad AstraZeneca: il vaccino anti-covid sviluppato in collaborazione con l’Università di Oxford. Si chiamerà Vaxzevria e cambierà anche bugiardino. Il cambio di denominazione è stato approvato dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) il 25 marzo in seguito a una richiesta da parte del gruppo farmaceutico anglo-svedese, come si legge nel sito dell’Agenzia Europea. Sullo stesso è stato pubblicato anche il nuovo bugiardino. Su quest’ultimo si legge dei rarissimi casi di trombosi.
AstraZeneca è stato infatti sospeso per quattro giorni in Italia, e in altri grandi Paesi europei, anche per più giorni, in seguito a casi di trombosi verificatisi in persone cui era stato somministrato il vaccino da poche ore o pochi giorni. Il giorno lunedì 15 marzo l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sospendeva il preparato, e nelle stesse ore la stessa decisione veniva presa in Germania, Francia e Spagna. Il vaccino era stato sospeso anche da Danimarca, Norvegia, Bulgaria, Islanda, Irlanda, Paesi Bassi e Indonesia. Austria, Estonia, Lettonia, Lituania e Lussemburgo hanno ritirato soltanto le dosi provenienti da un lotto sospetto.
Giovedì 18 marzo le rassicurazioni dell’Ema in seguito alle quali sono ripartite le vaccinazioni in Italia e nella quasi totalità dei Paesi che l’avevano sospeso. “I benefici del vaccino sono superiori ai rischi ed escludiamo relazioni tra casi di trombosi e la somministrazione dei sieri”, aveva affermato la direttrice di Ema Emer Cooke nel corso della conferenza stampa ad Amsterdam. “I casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca sono inferiori a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata – ha aggiunto Sabine Straus, presidente del Prac (Commissione di farmacovigilanza), specificando: “I casi di ‘trombosi rare‘ sono tre in Italia. A livello europeo invece sono stati riportati 25 casi” di eventi tromboembolici rari “su 20 milioni di vaccinati” con AstraZeneca.
L’efficacia del vaccino è risultata pari al 59,5% nel prevenire la malattia sintomatica. Nei partecipanti che presentavano una o più comorbilità, l’efficacia del vaccino è stata del 58,3%. In coloro che hanno ricevuto la seconda dose dopo 12 settimane dalla prima, l’efficacia dopo 14 giorni dalla seconda dose, è stata dell’82,4%. In tutti i partecipanti che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, a partire da 22 giorni dopo la prima dose non si sono osservati casi di ospedalizzazione (0%, su 8.032), rispetto a 14 casi (0,2%, su 8.026), di cui uno fatale, segnalati per il controllo. I test sul preparato hanno coinvolto 23mila persone.
E intanto in Canada e in Germania il vaccino va incontro a nuove restrizioni e sospensioni. A Berlino e a Monaco di Baviera è stata sospesa la somministrazione del vaccino alle persone sotto i 60 anni, in attesa di chiarire se vi è un collegamento con 31 casi di trombosi, nove dei quali fatali. Tutti i casi sospetti, salvo due, riguardano donne tra i 20 e i 63 anni. In Canada è stato sospeso alle persone sotto i 55 anni, anche se nella popolazione non sono stati registrati casi di trombi. “C’è una sostanziale incertezza sui benefici di fornire il vaccino AstraZeneca agli adulti sotto i 55 anni dati i potenziali rischi”, ha spiegato Shelley Deeks, vice presidente della commissione.
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