Il dati del sondaggio
È passata la psicosi AstraZeneca: sempre più italiani vogliono il vaccino discusso
Rientra gradualmente la psicosi da vaccino causata dal caos intorno al farmaco di AstraZeneca e la sua ipotetica correlazione con i decessi per trombosi, smentita dall’Ema in una conferenza stampa ufficiale. Se al 18 marzo il 62% degli italiani preferiva poter scegliere quale vaccino farsi somministrare, dopo una settimana questa percentuale è calata del 10% ed ora è il 52%, uno su due, a voler avere potere decisionale in merito.
È quanto emerge dall’ultimo sondaggio Emg Different per la Rai, che ha indagato l’opinione del campione sulla campagna di immunizzazione e il gradimento dei leader politici. Per il 34% degli intervistati “qualsiasi vaccino va bene”, dato in aumento rispetto al 28% della settimana scorsa. Il 66% poi ritiene che chi rifiuti di farsi somministrare il farmaco debba finire in fondo alle liste ed essere vaccinato, eventualmente, per ultimo.
Sui ritardi nella campagna di immunizzazione la colpa è quasi equamente ripartita, secondo gli intervistati, tra le Regioni, il Governo e l’Europa. Il 38% se la prende con i governatori, il 25% ce l’ha con le decisioni comunitarie e il 31% con l’esecutivo Draghi.
Il presidente del Consiglio è però il leader politico più apprezzato, con il 56% del campione che ha espresso parere positivo. Dietro di lui l’ex premier Giuseppe Conte al 41% a pari merito con la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. I leghisti Salvini e Zaia sono al 34%, il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini al 33% e il neo-segretario del Pd Enrico Letta al 31%.
Una domanda dell’indagine ha poi riguardato il nuovo “decreto Sostegni” varato dal Governo: appena il 24% del campione lo ritiene “sufficiente”, mentre il 57% pensa che non sia stato fatto abbastanza.
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