L'intervista dopo la sospensione del lotto
AstraZeneca, parla Ascierto: “Tutti i vaccini danno il 100% di protezione contro le forme gravi”
La polemica che ha travolto il vaccino AstraZeneca preoccupa moltissime persone, soprattutto chi da poco si è sottoposto al vaccino o chi deve farlo a breve. Il lotto ritirato “per via precauzionale” dall’Aifa per presunte reazioni avverse ha mandato in tilt tante persone ma si tratta in realtà di una decisione presa per fare chiarezza: non è detto che quel lotto abbia qualcosa che non va. “Niente paura, il vaccino AstraZeneca è stato già usato su milioni di persone in tutto il mondo e non c’è stato alcun problema”, dice perentorio Paolo Ascierto, direttore del Dipartimento di Melanoma e Terapie Innovative dell’Irccs Pascale di Napoli.
“È giusto fare dei controlli – continua il dottore – è giusto che l’Aifa e l’Istituto Superiore di Sanità in questo momento abbiano bloccato il lotto e stiano facendo dei controlli perché la sicurezza è sempre la prima cosa soprattutto nell’ambito dei vaccini”. E a chi si sta chiedendo se AstraZeneca sia un vaccino meno buono o efficace risponde: “Non esistono vaccini di Serie A e B, sono per forza di serie A. Tutti servono a prevenire l’infezione, ma soprattutto le forme gravi di questa”.
Ascierto è diventato il simbolo della lotta alla pandemia. Fu il primo ad avere giusto un anno fa l’intuizione di un farmaco per contrastare il virus. Oggi fa parte dello studio per testare il vaccino italiano Takis-Rottapharm, conosciuto come E-Vax. Conosce bene la genesi di un farmaco ed è certo che una volta messo in commercio, usato sulle persone, è sicuro al 100%. “Quando un vaccino viene messo in commercio significa che gli organi regolatori preposti hanno fatto una valutazione importante e dettagliata di quello che è il profilo di sicurezza – continua Ascierto – Questo è stato fatto dall’ FDA (Food and Drug Administration) e di Ema (European Medicines Agency). Dunque il controllo sui dati c’è ed è certo. Ci possono essere state delle situazioni particolari a vaccinazione avviata ma se consideriamo che solo nel Regno Unito sono state vaccinate circa 18 milioni di persone e non ci sono stati problemi su un numero così elevato possiamo confermare che è un vaccino sicuro”.
“Possono esserci reazioni avverse – chiosa Ascierto – ma questo lo sappiamo per tutti i tipi di vaccino, fortunatamente sono sempre episodi rarissimi, ma il beneficio che viene dal poter vaccinare tutti è sicuramente maggiore rispetto alla rara possibilità di avere effetti collaterali”.
Proprio nel Regno Unito la vaccinazione di massa ha permesso di ridurre i contagi e soprattutto di far diminuire drasticamente il numero di pazienti che necessitava di ricovero. “Si parla molto di percentuale, del 70, 80% o 90% però tutti i vaccini danno protezione del 100% per le forme gravi”, sottolinea Ascierto. Dunque cosa può essere successo al famoso lotto di vaccino AstraZeneca ritirato dall’Aifa? Può essercfi stato qualche problema nella produzione, che sia venuto fuori dal laboratorio con qualche difetto di produzione? “Questo è qualcosa da mettere in conto ma non è detto che sia così – ha risposto Ascierto – In questo momento si stanno facendo dei rilievi e delle valutazioni. I vaccino sono importanti soprattutto laddove ci sono delle situazioni di virus che danno una mortalità elevata come il Coronavirus“.
L’arma del vaccino per Ascierto è fondamentale per uscire dalla pandemia. “Abbiamo visto come programmi vaccinali importanti nel Regno Unito e Israele, che sono quelli che hanno avviato la vaccinazione in maniera massiva, questo programma ha dato i suoi frutti”. Nel marasma delle informazione miste a paure dei vaccini ci sono dunque dei punti saldi e tutte le convinzioni che si stanno diffondendo su AstraZeneca e gli altri vaccini non devono intimorire le persone a farsi vaccinare.
“Non abbiamo ancora dati che ci dicano quanto dura l’immunità – conclude Ascierto – Immaginate che questi sono studi iniziati lo scorso anno tra aprile e maggio, troppo poco tempo per saperlo. Ci troviamo di fronte a una situazione nuova con vaccini nuovi e pochi dati. L’idea è che questa vaccinazione non dia una immunità permanente, quindi è probabile che sarà necessario fare dei richiami, quando non si sa ancora. È possibile che nei prossimi mesi con qualche dato in più si venga a qualche decisione sulle tempistiche di un eventuale richiamo. Personalmente sono convinto che ci sarà necessità di fare qualche richiamo, così come capita anche per i vaccini antinfluenzali, probabilmente di anno in anno, ma questa è una mia idea, non ci sono dati che supportano la mia ipotesi”.
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