Torna a parlare Vladimir Putin. Dopo il breve commento fatto qualche ora dopo lattentato a Mosca, dove sono morte 143 persone, il presidente russo ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito ai terroristi responsabili e alla guerra in Ucraina, legando in un passaggio le due vicende nella sua ormai classica retorica anti-Kiev.

Attentato a Mosca, il commento di Putin sui terroristi e sull’Ucraina

L’attacco a Mosca è stato compiuto da “islamisti radicali“, ha detto Putin. “Sappiamo che il crimine è stato commesso per mano degli islamisti radicali, la cui ideologia lo stesso mondo islamico combatte da secoli”, ha dichiarato il leader del Cremlino, aggiungendo: “È assolutamente chiaro che il terribile crimine al Crocus City Hall è stato un atto intimidatorio. La domanda è chi ne trae vantaggio e ne beneficia”.

Poi il passaggio sull’Ucraina, su cui Putin punta il dito a prescindere: “Dobbiamo anche rispondere alla domanda sul perché i terroristi hanno cercato di fuggire in Ucraina dopo aver commesso un crimine” e chiarire “chi li aspettava lì”. Le autorità russe, infatti, hanno reso noto che la macchina dove viaggiavano i presunti responsabili dell’attacco fosse diretta al confine con l’Ucraina. Putin continua a spingere per un ruolo diretto di Kiev nell’attentato, anche perché gli Stati Uniti – secondo lui – “attraverso diversi canali” stanno provando a “convincere tutti” che “non c’è traccia di Kiev” e che “si tratta dell’Isis“. In realtà è stato lo stesso Stato Islamico, nel suo ramo del Khorasan, a rivendicare l’attacco e a pubblicare foto e video dei terroristi.

“Questa atrocità potrebbe essere solo un collegamento tra una serie di tentativi da parte di coloro che dal 2014 sono in guerra con il nostro Paese per mano del regime neonazista di Kiev”.

“La società russa ha dimostrato una reale unità durante l’attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca” ha poi aggiunto Putin, dicendo: “In questo momento difficile, la nostra società ha dato un esempio di vera solidarietà, unità, sostegno reciproco”.

Putin e la guerra in Ucraina, dove è nata una “gioventù hitleriana”

Il presidente russo, a Ria Novosti, ha descritto la controffensiva ucraina come fallita: “Tutti i tentativi di Kiev per stabilizzare il fronte falliscono. La Russia va avanti nell’operazione militare speciale”. Se il suo portavoce Dmitri Peskov aveva usato il termine “guerra” e non più il solito “operazione militare speciale“, ora il capo del Cremlino riusa la retorica utilizzata fin dal 24 febbraio 2022. Il messaggio ancora più forte è quello successivo, però: per Putin, infatti, in Ucraina è nata una nuova “gioventù hitleriana“. Una frase che ricalca la propaganda della Russia per cui avrebbe invaso l’Ucraina per denazificare il paese.

Redazione

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