In un ambiente culturale moralista e spesso noioso, di circoli e circoletti, Popsophia non è solo una boccata di aria fresca. È cultura, idee, divertimento, innovazione, capacità di guardare il presente senza schemi ma con tanta, tanta intelligenza. Ho scoperto questa realtà e la sua direttrice, Lucrezia Ercoli, circa cinque anni fa, a metà del loro viaggio.

Ed è stata subito una sorpresa bellissima, che rompeva lo stagno del dibattito culturale: da una parte gli intellettuali sempre più intenti a puntare il dito, incapaci di arrestare l’onda populista, dall’altra i populisti che quell’onda hanno cavalcato senza ritegno, spostando il senso comune verso posizioni sempre più giustizialiste e bigotte. Popsophia ha rotto questo schema, dialogando con la cultura pop ma facendo argine al populismo. Perché sì, pop e populismo non solo non sono la stessa cosa, ma come dimostra il festival del contemporaneo sono uno l’antitesi dell’altro.

Per festeggiare questa esperienza, unica nel panorama italiano, abbiamo chiesto ad alcune amiche ed alcuni amici che interverranno a Civitanova Marche di raccontarci la loro idea di Popsophia. Da noi riformisti tanti auguri…

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