Lo scambio di persona e le scuse degli agenti
Bakayoko perquisito in strada come un narcos dalla polizia: pistole puntate contro il giocatore del Milan
Pistole puntate in una perquisizione in strada degna di un’operazione anti-narcos, di un film d’azione e criminalità. Non era però un criminale, un trafficante di droga che la polizia ha fermato ma Tiémoué Bakayoko, centrocampista francese del Milan protagonista di uno scambio di persona ad alta tensione ripreso da un telefonino, immagini che stanno facendo il giro dei social.
È successo a Milano, al ritorno del calciatore dall’amichevole vinta contro il Colonia e valida per la Telekom Cup. Il centrocampista è stato fermato in zona Corso Como da almeno tre agenti, quelli che si vedono dalle immagini, e fatto scendere dall’auto. Due di questi hanno puntato le pistole verso l’interno dell’automobile di grossa cilindrata del calciatore, dove doveva presumibilmente esserci qualcuno, un altro agente intanto si occupava di Bakayoko. Quest’ultimo: le mani contro la volante, veniva perquisito con veemenza.
A un certo punto si vedono i due agenti abbassare e rimettere le armi in fondina. Uno dei due si avvicina all’agente impegnato nella perquisizione e verosimilmente lo informa dell’identità dell’uomo. La reazione è eloquente: frustrazione, senso di colpa. I poliziotti si sarebbero allora scusati con il centrocampista e lo avrebbero lasciato andare. La sequenza video è stata ripresa da altri automobilisti in coda, evidentemente sconcertati dalla scena.
Il momento in cui il poliziotto si rende conto che ha fermato Bakayoko e bestemmia è poesia pic.twitter.com/f3fBRqtL9f
— Captain Rossonero – Il Primo Rossonero 🏆 (@DrGianlucaFumo) July 17, 2022
Bakayoko ha 28 anni, francese di origini ivoriane. Gioca nel Milan, fresco campione d’Italia, in prestito dai londinesi del Chelsea, con il quale nel 2021 ha vinto la Supercoppa Uefa. Non ha rilasciato alcuna dichiarazione sulla sua disavventura. Qualcuno ha ricordato in queste ore l’episodio che mesi fa a Londra ha coinvolto la sprinter britannica Bianca Williams e il fidanzato Ricardo Dos Santos. I due furono fermati, strattonati e ammanettati dalla Metropolitan Police.
L’atleta aveva fatto esplicitamente riferimento in quel caso alla natura razzista di quella vicenda. “È sempre la stessa cosa con Ricardo – commentò la sprinter – Pensano che stia guidando una macchina rubata o che abbia fumato cannabis. È una schedatura razziale”. La Questura ha intanto chiarito all’Ansa la natura dell’episodio. “Sono commenti fuori luogo – hanno spiegato in merito alle accuse di razzismo sollevate nelle scorse ore – il controllo è scattato perché Bakayoko e l’altro passeggero corrispondevano perfettamente, per un caso, alle descrizioni, e ovviamente è terminato quando ci si è resi conto di aver fermato una persona che non c’entrava“.
Secondo quanto precisato dalla Polizia di Stato la notte precedente c’erano state risse, anche con colpi d’arma da fuoco (poi rivelatasi non di pistola) tra stranieri, e si cercava un suv scuro con a bordo due uomini, uno dei due di colore con una maglietta verde. Corrispondendo all’alert, alle 6 del mattino successivo, lo scorso 3 luglio, le Volanti hanno effettuato il controllo e trattandosi di una segnalazione che faceva seguito a un episodio con possibili armi da fuoco, gli agenti hanno operato con le pistole in pugno. La Questura avrebbe avuto un chiarimento anche con la società rossonera.
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