“E’ caduta dal seggiolone“. Sarebbe stata questa la spiegazione offerta dai familiari ai medici per le gravi ferite riportate da una bambina di appena 8 mesi, ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dopo il fantomatico “incidente domestico” avvenuto sabato 1 ottobre in un appartamento a Casarile, comune in provincia di Milano.

Ma i medici, osservando quel corpicino segnato da numerose ecchimosi e lividi, non hanno creduto a questa versione ed hanno avvisato i carabinieri. Dalle indagini lampo condotte dai militari e coordinate dalla procura di Pavia, è emerso che la piccola era stata picchiata con calci, pugni e schiaffi dal compagno della madre. Una violenza inaudita che ha fatto scattare nei confronti dell’uomo un provvedimento di fermo. Quest’ultimo, in sede di interrogatorio, avrebbe fatto della parziali ammissioni.

L’episodio è avvenuto in un appartamento in via Colombo a Casarile, nel Milanese. A lanciare l’allarme è stata la nonna della bimba, trasportata prima al Policlinico di San Matteo a Pavia e poi trasferita, in seguito alla gravità delle sue condizioni, all’ospedale di Bergamo. La procura di Pavia continua gli accertamenti per far luce sull’episodio ed appurare altre eventuali responsabilità oltre a quelle del patrigno già in stato di fermo.

Una vicenda che avviene a pochi mesi di distanza da quella della piccola Diana, la bimba di 18 mesi morta di stenti a Milano dopo essere stata lasciata da sola in casa per sei giorni dalla madre Alessia Piffari, 37 anni, allontanatasi per raggiungere il compagno. Una bambina morta nell’indifferenza non solo della madre ma anche dei familiari e di quei residenti che, nonostante le condizioni precarie in cui viveva ‘grazia’ alla madre, non hanno mai segnalato la vicenda.

Proprio ai familiari e residenti era stato rivolto un appello dal sindaco Giuseppe Sala in occasione dei funerali di Diana. E’ importante “che tutti segnalino i disagi. Non è questione di essere delatori ma di dare segnali” perché “così il lavoro è facilitato” per le istituzioni aveva auspicato il primo cittadino milanese. L’episodio delle scorse ore va, purtroppo, nella direzione opposta con i familiari della bimba di 8 mesi che hanno cercato di coprire l’autore della brutale violenza.

Redazione

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