Il caso
Bimba scomparsa a Firenze, la procura torna a indagare sul primo giorno e sulle ultime immagini di Kata: svanita nel nulla da giugno tra ipotesi e incertezze

La scomparsa di Kata dall’Hotel Astor di Firenze rimane avvolta nel mistero dal 10 giugno scorso e rischia inesorabilmente di diventare l’ennesimo caso irrisolto alla stregua di quello di Denise Pipitone. E oggi, dopo nove mesi dalla scomparsa della piccola Kata, il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, si è preso personalmente in carico l’indagine.
Riascoltare i testimoni: la mamma dell’amica di Kata è stata l’ultima a vedere la bimba
Tra le persone che potrebbero portare un po’ di luce nelle ombre del giorno della scomparsa, c’è anche Isabel, madre dell’amichetta di Kata, che è stata l’ultima a vedere la bimba. E volente e nolente, è entrata più volte, in tempi e modi diversi, nelle indagini che finora non hanno portato a nulla, sottolinea “La Nazione”. La donna fu una delle prime a essere sentita dagli inquirenti perché, in quel pomeriggio ancora pieno di buchi temporali, pareva davvero l’ultima ad aver visto la bimba.
L’ipotesi di una scambio di persone: forse volevano l’amichetta di Kata
I due zii – quello materno Abel e quello paterno Marlon – affermano di trovarsi nelle rispettive stanze, perdendo così di vista la piccola che, in assenza della madre Katherine, erano loro ad avere in custodia, Kata stava giocando con la figlia di Isabel, una bambina della sua stessa età, molto simile a lei anche come fisionomia. Tanto che, tra le tante ipotesi che furono suggerite ai magistrati Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, i genitori della piccola scomparsa ipotizzarono anche lo scambio di persona.
L’ipotesi di un regolamento di conti per una partita di droga
Ma uno scambio di bambina presupporrebbe comunque una vendetta nei confronti di qualcuno. E qui il babbo di Kata, Miguel Angel Romero Chicclo – ristretto in carcere il 10 giugno dell’anno scorso, come lo è oggi – fornì agli inquirenti una delle tante piste: il regolamento di conti per la partita di droga persa da un trafficante di droga con cui Isabel divideva un appartamento, due anni or sono, quando ancora l’hotel di via Maragliano non era stato ancora occupato.
Quella di Spiezia sembra la mossa di chi non si vuole arrendere davanti a un’indagine che finora, nonostante le imponenti risorse messe in campo, non ha portato a nulla, o quasi, scrive ancora “La Nazione”. E’ stato mandato all’archiviazione lo stralcio che vedeva indagati (con i due zii) tre occupanti dell’ex Astor che il 10 giugno lasciavano la struttura con due trolley e un borsone: dentro quelle valigie non è stato trovato il dna di Kata. I due fratelli dei genitori della piccina restano iscritti sul registro degli indagati, ma finora, secondo quanto è dato sapere, non sarebbe emerso nulla rispetto a un loro coinvolgimento nel rapimento della bimba.
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