“Chiediamo allo Stato italiano, ai magistrati che se ne prenderanno carico. Dopo tutti gli accertamenti e le doverose domande di rito al boss Matteo Messina Denaro, qualcuno cortesemente chieda al boss, se in qualche modo ha avuto notizie sul sequestro di nostra figlia Denise? Grazie”. Così Piera Maggio e Pietro Pulizzi, genitori della piccola Denise Pipitone hanno lanciato il loro appello dopo la diffusione della notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro dopo 30 anni di latitanza.

La piccola Denise Pipitone scomparve da Mazara del Vallo il 1 settembre 2004. Dalle indagini sul caso non è mai emerso chiaramente se ci fossero connessioni con l’ambiente mafioso, che si sia trattato di sequestro o rapimento. Ma la mamma di Denise chiede che non sia tralasciato alcun indizio o elemento. E spera che il boss che da 40 anni gestiva il triangolo tra Castelvetrano, Marsala e Trapani, la zona vicina a Mazara del Vallo, da cui è scomparsa la piccola, possa sapere qualcosa, qualsiasi cosa. Un uomo che spaeva tutto quello che accadeva in quelle zone, possibile che sapesse qualcosa della scomparsa della piccola svanita nel nulla mentre giocava fuori casa sua 19 anni fa? È questo che si domanda Piera Maggio. Denise aveva appena 4 anni quando è scomparsa.

Negli anni si sono susseguite segnalazioni e aperture e chiusure di piste e indagini finite sempre con un nulla di fatto. Negli ultimi mesi è tornato sotto i riflettori per alcune rivelazioni fatte dall’ex pm Maria Angioni che all’epoca seguì le indagini. Oggi si è aperto il processo che vede imputata l’ex pm Angioni, accusata di false informazioni al pubblico ministero. L’ ex giudice, che nei mesi scorsi si è dimessa dalla magistratura, avrebbe mentito alla Procura di Marsala che, proprio dopo le dichiarazioni da lei rese ai media, riaprì le indagini sulla scomparsa di Denise.

Secondo quanto ricostruito all’Ansa, l’ex pm, infatti, in diverse apparizioni tv, aveva denunciato presunti depistaggi dell’inchiesta originaria, per questo venne sentita dai colleghi siciliani. Le rivelazioni da lei confermate nel corso delle sommarie informazioni, però, vennero sistematicamente smentite dagli accertamenti fatti. Da qui l’accusa di false informazioni. Oggi l’udienza è cominciata con il deposito da parte della Procura di Marsala di nuovi documenti il processo, celebrato davanti al giudice monocratico, Giusi Montericcio, che vede imputata l’ex pm Maria Angioni.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.