È uno dei problemi storici dell’Italia, una spada di Damocle che pende sulla tenuta dei conti pubblici da decenni. L’evasione fiscale da tempo è uno dei punti su cui i vari governi promettono misure draconiane per puntare ad una sua riduzione, ma con l’arrivo degli oltre 200 miliardi di euro del Recovery Fund, tra prestiti e finanziamenti a fondo perduto, l’urgenza di porre in atto misure concrete si fa sempre più forte per manifestare alle istituzioni europee maggiore credibilità.

Così il governo Conte ha in mente, a partire dal prossimo dicembre, un piano di cashback. In pratica i consumatori che sceglieranno di compiere i propri acquisti con bancomat o carta di credito vedranno arrivare un ‘bonus’: fino a 300 euro all’anno per spese documentare fino a 3000 euro.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera il governo, con il premier Giuseppe Conte in persona, ha chiesto agli operatoti del settore come Visa e Mastercard un “nuovo impulso all’adeguamento tecnologico”. Non solo. Assieme alla soglia di spesa da 3mila euro dovrebbe esserci un limite minimo di operazioni per incentivare l’uso della ‘moneta elettronica’ anche per i piccoli acquisti, la misura più osteggiata dai commercianti a causa dei costi di commissione ritenuti troppo alti.

In previsione c’è anche un ulteriore discesa del limite del pagamento in contanti, già sceso a 2mila euro dal primo luglio scorso fino al 31 dicembre 2021. Da gennaio 2022 infatti l’esecutivo dovrebbe ridurne l’uso ai 999 euro.

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