“Mio padre è un pregiudicato, lo ammetto, ma non è mai stato un camorrista perché non è mai stato arrestato per vicende legate alla criminalità organizzata ma per reati contro il patrimonio commessi 20 anni fa”. A parlare è Salvatore Paternoster, poco più che 20enne, uno degli autori delle dirette Facebook (pubblicate sulla pagina Napoli Internazionale) che nei giorni scorsi hanno documentato lo stato di degrado in cui vivono almeno quattro cittadini cingalesi in un locale al piano terra in vico Solitaria al Pallonetto a Santa Lucia.

Un immobile di proprietà della famiglia del consigliere regionale dei Verdi, nonché giornalista professionista, Francesco Emilio Borrelli, da anni in giro per le strade di Napoli con dirette-denuncia che nel corso degli ultimi mesi hanno suscitato non poche polemiche.

Paternoster è stato definito dallo stesso Borrelli figlio di un “noto pregiudicato”, responsabile di aver teso un “agguato” alla madre per aver ripreso, armato di cellulare (mezzo noto allo stesso consigliere), le condizioni di degrado in cui vivono quotidianamente gli occupanti del basso-tugurio. A rincarare la dose anche il giornalista di Tv Paradise Pino Grazioli che ha definito Paternoster e i gestori della pagina “Napoli Internazionale”  dei “camorristi”.

“Mio padre è pregiudicato, ha commesso degli sbagli, ha pagato ed oggi è un’altra persona. Mi ha sempre insegnato l’educazione dicendomi ‘ragazzo mio studia, vai a scuola e diventa una persona migliore di me'” ha spiegato Salvatore nel corso di un video-messaggio. “Sono uno scugnizzo perché cresciuto per strada ma negli anni mi sono diplomato e oggi sono iscritto all’università per costruirmi un futuro migliore” ha aggiunto.

Paternoster insieme ad altri ragazzi di Materdei nei mesi scorsi è stato protagonista di diverse iniziative di riqualificazione territoriale. Accomunati da un passato difficile, in tanti si stanno rimboccando le maniche per cercare di costruirsi un futuro migliore. Troppo facile attaccarli, tacciandoli come malavitosi a prescindere solo perché sono “figli di”.

In quel tugurio “c’è una situazione di degrado e ci sono più di quattro posti letto. Alcuni cittadini ci hanno detto che c’erano blatte e mangiapane, ovvero piccoli scarafaggi. Quei ragazzi pagavano 90 euro a persone per l’affitto. Non credo che tutto questo sia legale ma saranno gli accertamenti delle autorità competenti a fare chiarezza. Alcuni residenti sostengono che lì dentro sono più di quattro le persone che dormono”.

Nella giornata di ieri Borrelli ha definito quelle dirette “un vero e proprio agguato nei miei confronti sebbene la vicenda in sé non riguardi me direttamente ma mia madre. Un agguato che vede coinvolti, insieme, delinquenti, tra i quali un noto pregiudicato, e alcuni personaggi che da sempre mi avversano. Voglio sottolineare che quel piccolo vano è stato affittato a quattro cingalesi con il permesso di soggiorno attraverso un regolare contratto di affitto registrato presso l’agenzia delle entrate, l’immobile in oggetto ha certificazione catastale A2 (abitazione civile) corredato di attestazione energetica e quindi non c’è nessuna irregolarità, come ha più volte dimostrato mia madre a chiunque le abbia chiesto notizie”.

“Si trova in vico Solitaria, storica base di spaccio del clan Elia”, aggiunge Borrelli, “e che più volte alcuni soggetti hanno tentato di cacciare gli inquilini perché volevano impossessarsene. A causa di questo precedente i cingalesi sono stati letteralmente martorizzati da queste persone, per costringerli a andare via. Ma mia madre ha denunciato tutto alle forze dell’ordine alcuni mesi fa e ieri c’è stato l’agguato che vede protagonisti dei delinquenti, tra i quali un noto pregiudicato accompagnato dal figlio, e alcuni soggetti che hanno avviato da tempo una azione denigratoria verso la mia persona. Ho deciso di sporgere anche io denuncia anche perché sono molto preoccupato per l’incolumità di mia madre che ha 76 anni ed è estremamente turbata. Se ieri non avesse chiamato la Polizia, che per fortuna è arrivata rapidamente”, conclude Borrelli, “non so come sarebbe potuta finire”.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.