Sta preparando “una lista di persone competenti, fatta da candidati coerenti, che prendano attivamente parte nelle decisioni in Europa”, dove l’Italia resta terzultima per incidenza. Carlo Calenda vuole ribaltare l’andazzo tricolore in Parlamento, dove è convinto che il nostro Paese abbia sempre candidato le “star” della politica, anziché “quelli bravi”, che propone invece nella lista “Siamo Europei”.

Ne parla in un’intervista a Repubblica, ribadendo la candidatura di Federico Pizzarotti “bravissimo sindaco di Parma”, che saluta +Europa, e quella di Daniele Nahum, che ha lasciato il Pd di Milano “stufo delle contraddizioni del suo partito, che si schiera per l’invio di armi in Ucraina e poi candida Marco Tarquinio e Cecilia Strada, che sono contrari.

“Con Renzi non si può lavorare”

Sul progetto del centro sostiene: “Noi siamo coerenti, a differenza di Renzi e Bonino, i nostri se saranno eletti finiranno tutti nello stesso gruppo, il Renew Europe. Mentre Maraio finirà nel Pse, Bonino nei Liberali, Cuffaro nel Ppe. Le ammucchiate”. Spazio anche al rapporto con il leader di Italia Viva “Con Renzi non si può lavorare, ha contribuito ad eleggere La Russa presidente del Senato. Anche io ho un bel carattere ma cerco di essere coerente, +Europa è convinta che la sua purezza ideale non ne risentirà. Io non avrei dato spazio a Cuffaro. Ha preferito Mastella a Cottarelli e candida un putiniano come Librandi”.

Poi l’attacco a Conte: “È il Dracula del Pd, fa il suo gioco cinico. Vuole essere il candidato premier, terrà il PD sulle spine per dettare le sue condizioni finali. È la tela di un qualunquista. Fossi Schlein lo mollerei e cercherei di recuperare il consenso perduto”.

Sulla soglia del 4% conclude: “Azione è attrattiva, e lo si nota dai recenti ingressi. Quando mi candidai a sindaco di Roma dicevano che avrei preso l’8%, poi arrivai al 20”.

Redazione

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