Magi: "E' la fine di un equivoco"
Pizzarotti sposa Calenda, l’addio al veleno a Più Europa: “Seguito consiglio Bonino… adesso farò bagno nel torrente”
Dimissioni da presidente e vicesegretario di Più Europa e candidatura alle europee con Azione di Carlo Calenda. Fine della querelle che ha visto protagonisti Federico Pizzarotti e Piercamillo Falasca con il partito di Emma Bonino dopo la lista di scopo con Italia Viva di Matteo Renzi. Dopo polemiche e minacce di rottura, alla fine oggi viene cristallizzata la fuoriuscita dal partito da parte dell’ex sindaco di Parma. “Sono molto felice di dare il benvenuto a degli amici. Azione ha come unico obiettivo quello di presentare le liste migliori. Abbiamo candidato fin qui persone competenti. Oggi si aggiunge Federico Pizzarotti” spiega Carlo Calenda nella conferenza stampa alla Camera. “Faremo una lista che avrà al primo posto due valori: la qualità dei candidati e la coerenza. Pizzarotti sarà il punto di riferimento nel Nord-Est“, ha aggiunto Calenda.
Calenda: “Lista Stati Uniti d’Europa un miscelatore…”
Oltre a Pizzarotti e Falasca, passa con Azione anche Concetta Bianco, ex coordinatrice del gruppo Più Europa a Chieti. “Ci fa piacere che una parte di Più Europa venga con noi, siamo dispiaciuti che l’altra parte abbia fatto una scelta legittima, che non condividiamo”, ha osservato sempre Calenda, secondo cui “la lista Stati Uniti d’Europa, con Cuffaro, Mastella, Cesaro, Renzi farà la sua strada”. Calenda critica poi l’ingresso di quest’ultimi: “Non capisco – sottolinea – come si faccia a prendere un miscelatore e buttare dentro Cesaro, Cuffaro e Mastella, shakerarli tra chi vuole andare con i popolari e chi con i socialisti e metterci dentro Italia Viva. Vorrei sapere come farà la Bonino a candidarsi nel nord ovest insieme all’imprenditore Librandi che tutte le sere dice che all’Ucraina non si possono dare le armi e che dice che l’Arabia Saudita è un paese liberale”. Calenda si mostra dispiaciuto perché “c’è un’ovvia compatibilità tra Più Europa e Azione, per molto tempo abbiamo lavorato e collaborato insieme. Non capisco cosa sia veramente accaduto”.
Pizzarotti: “Seguito consiglio Bonino… adesso farò bagno nel torrente”
Sarcastico a Rai Radio1 il commento di Pizzarotti dopo l’uscita dal partito che presiedeva. “Perché ho lasciato Più Europa? Ho dato retta ad Emma, lo dico scherzosamente, che aveva detto proprio da voi a Un Giorno da Pecora ‘se vuoi andare da Calenda vai pure’. Stamattina l’ho chiamata e glielo ho comunicato”. Ospite del celebre programma radiofonico, Pizzarotti spiega che “la telefonata con Emma è stata molto breve, non ha cercato di convincermi”. Sui candidati del suo oramai ex partito aggiunge: “La moglie di Mastella, che è quasi certamente candidata. Cuffaro? Non direttamente ma vedrete che avremo delle belle scoperte dalla Dc siciliana. Questi – sottolinea – sono incompatibili con la storia di Più Europa, o c’è unità di intenti, di valori oppure si diventa un consiglio d’amministrazione. E non credo che Più Europa abbia intenti comuni con la Dc sicula o con Mastella…”.
Poi si dice pronto a pagar dazio: “Avevo detto a Un Giorno da Pecora che se fosse stata confermata l’alleanza tra Renzi e Bonino mi sarei fatto il bagno nel torrente Baganza, che si trova vicino casa mia a Parma. Me lo farò in diretta da voi durante la campagna elettorale per le europee”. Falasca spiega di aver rassegnato le dimissioni con una lettera inviata al segretario Riccardo Magi: “Non mi candiderà personalmente alle Europee ma sarò impegnato nel progetto di Azione”.
Magi: “Fine di un equivoco, numeri assemblea Più Europa evidenti”
Magi dal canto suo sciorina i numeri dell’ultima assemblea nazionale di sabato 6 aprile. “Più Europa ha intrapreso un percorso democratico per la definizione dell’accordo per la lista Stati Uniti d’Europa alle Europee. Nell’Assemblea nazionale che si è tenuta lo scorso fine settimana la mozione del Segretario, che lo impegnava assieme al Presidente a proseguire nel sostegno al progetto lanciato da Emma Bonino, è stata approvata con 70 voti a favore, nessun contrario e 13 astenuti”. “Alla luce di questo evidente risultato – sottolinea – Pizzarotti ha deciso di lasciare il partito, dove era approdato da poco più di un anno. Si tratta della fine di un equivoco, cioè che ci fosse una spaccatura reale all’interno del partito, che il voto in Assemblea ha fugato”. Sulle accuse di Calenda, ribatte: “Quanto a coerenza e credibilità, Calenda non ci sembra il più titolato a dare lezioni. Per quel che ci riguarda, la nostra campagna elettorale sarà sui temi dell’Europa e del federalismo europeo e non su queste polemiche”.
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