Lo scontro interno a Più Europa
Stati Uniti d’Europa, Pizzarotti e Falasca chiedono lo stop al “tavolo ambiguo” con Renzi e l’ingresso di Calenda: la mozione in assemblea di +E
Il presidente e il vicesegretario di Più Europa hanno chiesto di lavorare con una figura garante come Carlo Cottarelli
Stati Uniti d’Europa nì. All’interno di Più Europa c’è aria di tempesta riguardo la lista di scopo comune con Italia Viva. La linea finora tenuta è stata quella del segretario Riccardo Magi, ma tra i dirigenti non tutti sono d’accordo. Federico Pizzarotti e Piercamillo Falasca, rispettivamente presidente e vicesegretario, stanno facendo opposizione e oggi hanno annunciato una mozione all’assemblea del partito per chiedere di fermare i lavori degli Stati Uniti d’Europa e ripartire con altre formule, che includano in primis Azione di Carlo Calenda. E la figura di garante di Carlo Cottarelli.
Stati Uniti d’Europa, l’opposizione di Pizzarotti e Falasca dentro +E
In un punto stampa congiunto, Pizzarotti e Falasca hanno spiegato la loro posizione e la loro idea in merito alla lista di scopo e sul come presentarsi alle prossime elezioni europee, previste per giugno. L’accordo che +E deve stringere è quello, secondo loro, con Azione. Da lì poi si può allargare anche ad altre formazioni.
Più Europa, le dichiarazioni di Falasca
“Noi abbiamo una posizione che depositeremo domani come mozione all’assemblea. Una mozione che abbiamo chiamato Restart. Tiriamo una linea e ripartiamo da capo. Oggi c’è un tavolo, che è un tavolo ambiguo. Un tavolo in cui qualcuno che aveva deciso di fare un altro percorso politico, chiamato ‘il Centro‘, con altri amici, con altri soggetti, dalla nuova democrazia cristiana al soggetto di Clemente Mastella, si è poi seduto al tavolo con +Europa, col PSI, con Volt, per la lista Stati Uniti d’Europa. Il progetto degli Stati Uniti d’Europa dovrebbe avere invece un’altra forma. E quindi per questo chiediamo che si riparta dalla proposta che aveva fatto qualche settimana fa Guy Verhofstadt: iniziare dalle forze Alde, cioè iniziare da un dialogo tra +Europa e Azione, per poi allargare a Italia Viva e le altre formazioni di Renew Europe. Se invece noi rimaniamo nel contesto attuale si va al disastro”. Sono le parole di Falasca, che inevitabilmente si riferiscono all’accordo con Matteo Renzi. “Se non ci sarà questa responsabilità noi saremo costretti a votare no alla proposta di una lista solo con Italia Viva di Renzi” ha aggiunto il vicesegretario.
Più Europa, le parole di Pizzarotti
Dichiarazioni a cui fanno eco quelle di Pizzarotti. “Domani saremo in assemblea per parlarne con tutti, e chiederemo di esprimere una volontà politica. Non sarà però l’assemblea di domani a decidere nulla sulle liste, deve essere una direzione su proposta e congiunta di segretario e presidente. E per questo serve sedersi e trovare una proposta congiunta: ci sono delle regole e un percorso da rispettare”. Il presidente del partito vuole avere potere, vista la carica che detiene in +E.
“Chiediamo a Più Europa di aprire un tavolo con Azione. E ovviamente chiediamo anche ad Azione e Carlo Calenda di sedersi a questo tavolo”. Durante il punto stampa congiunto, il presidente ha aggiunto “Noi chiediamo che a questa riunione che noi proponiamo tra +Europa e Azione venga invitato come figura garante Carlo Cottarelli. Che si è reso più volte disponibile anche a candidarsi nell’opzione di una lista che contenga sia Azione che +Europa”. “È una figura terza visto che non è iscritto nessuno partito”, ha specificato Piazzarotti. “Vogliamo aprire eventualmente anche due fronti e due tavoli diversi e scegliere le condizioni migliori per il nostro partito: questo fino ad oggi non c’è stato consentito perché la linea del segretario è stata ‘io apro solo un tavolo, chi vuole viene’. Forse potremmo scoprire che quelli che oggi dicono di non avere veti, forse i veti ce li hanno sotto o non li hanno semplicemente dichiarati”.
Alla domanda dei giornalisti sulla possibile uscita da Più Europa in caso non riuscissero a imporre la loro linea, Pizzarotti e Falasca hanno risposto: “Vogliamo fare mille regali alla nostra Bonino, tranne quello di andarcene”.
Stati Uniti d’Europa, la replica di Magi a Pizzarotti
“Trovo curioso che si chieda di ripartire dalla proposta Verhofstadt. Perchè noi siamo partiti proprio da quella proposta ma è stata rifiutata da Calenda”. È un Magi quasi spazientito, quello sentito dall’Adnkronos in merito alla mozione di Pizzarotti e Falasca per fermare il tavolo della lista di scopo. Secondo il segretario di +E, “il confronto con Azione c’è stato ormai almeno due mesi fa e di fronte al rifiuto di Calenda, noi siamo comunque andati avanti, abbiamo continuato a lavorare alla lista Stati Uniti d’Europa e fatto un percorso”. “Non capisco perché azzerare il lavoro fatto da +Europa in questi mesi. Dopodiché il tavolo è e resta sempre aperto fino all’ultimo momento utile. Ma non vedo perché noi dovremmo azzerare tutto il lavoro fatto, solo perché Calenda non c’è” ha aggiunto Magi. “Domani ci sarà l’assemblea e ci sarà un confronto aperto a tutte le proposte che verranno avanzate. Poi, si vota”.
Anche a Magi è stata fatta la domanda sul rischio di una fuoriuscita del presidente e del vicesegretario di +E. “La mia impressione è che già sia stata presa una decisione…” ha risposto il segretario.
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