Le proteste dei liceali
Caos scuola, scioperi e occupazioni contro la gestione “disastrosa” dell’emergenza: “Rivendichiamo la Dad”
Chi torna in classe e chi invece manifesta: protesta perché ha anche paura, e quindi sciopera e invoca la Dad, anche se per poco, e più garanzie e sicurezza per tornare in classe. È caos sulla scuola, dopo il tira e molla della settimana scorsa tra le Regioni e il governo intervengono anche gli studenti, quelli delle secondarie di secondo grado. Per Tuttoscuola sono oltre 200mila le classi che andranno in Dad, migliaia i dirigenti scolastici preoccupati per la gestione dei plessi e la mancanza di personale anche se “la scuola è pronta”, secondo il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ed è un “luogo sicuro” per il commissario straordinario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo.
L’associazione nazionale dirigenti scolastici (Andis) ha scritto al premier Mario Draghi: “Non ci sono le condizioni per rendere operative le misure previste”. Le Regioni sono sempre più scollate da Palazzo Chigi: il governatore del Veneto Luca Zaia aveva chiesto chiarimenti al Comitato Tecnico Scientifico, quello della Puglia Michele Emiliano ha invocato la Dad, quello della Calabria Roberto Occhiuto ha evidenziato che sarebbe stato opportuno “differire la riapertura” mentre quello della Sicilia Nello Musumeci ha deciso di posticipare di tre giorni il ritorno in classe previsto oggi. I liceali che protestano seguono in qualche modo la traccia dettata dal Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che ha rinviato l’apertura delle scuole dall’infanzia alle medie fino a fine mese. Una decisione impugnata dal governo.
Quello che emerge dal documento avanzato dal Movimento Studentesco Napoletano è riassumibile in uno slogan: “In presenza sì ma in sicurezza”. Perché dopo due anni di pandemia gli studenti non si sentono tutelati, né in classe né sui mezzi di trasporto per raggiungere gli istituti. In prima linea gli alunni del Liceo Classico Statale Umberto che hanno diffuso un comunicato. “L’obiettivo dello sciopero, a nostro avviso, dovrebbe essere – si legge – mandare il segnale che gli studenti non subiranno passivamente la gestione disastrosa della pandemia, che non accettiamo che in due anni non sia stato fatto niente per prevenire un’altra situazione del genere. Come tenere aperta la scuola in sicurezza non è problema solo di domani, di questa settimana o di questo mese, ma sarà partita aperta da qui fino alla fine dell’anno. Si spera, non anche di quello a venire…”.
E quindi le proposte a Comuni, Regioni e Governo: “1) Tamponi gratuiti nelle scuole per il tracciamento dei contagi (come avviene in altri paesi europei) 2) Rafforzamento del trasporto pubblico che è altrettanto vettore della pandemia 3) Reperimento degli spazi per una didattica con vero distanziamento, a partire dagli immobili pubblici vuoti o abbandonati 4) Personale medico/infermieristico nelle scuole 5) Assunzione di docenti e personale scolastico per diminuire le dimensioni delle classi (i sindacati della scuola stimano che ci sia una carenza di organico di almeno 200mila tra professori e personale ATA)… Queste rivendicazioni non sono solo misure temporanee per il periodo pandemico ma sono la base per una scuola migliore anche in futuro”.
Gli studenti hanno protestato l’anno scorso contro la Dad, la definiscono “molto distante e poco didattica” ma oggi si dicono preoccupati dall’aumentare dei contagi e protestano contro la gestione di tutta l’emergenza e quindi: “Proponiamo la DaD come rivendicazione TEMPORANEA, e non come definitiva. L’obiettivo a lungo termine del movimento è invece la riapertura in sicurezza“.
Decine le scuole che dovrebbero aderire allo sciopero, anche diffuso nella settimana, tra Caserta e Avellino, stando al comunicato. A Napoli parteciperanno Mazzini, Giustino Fortunato, Galilei, Comenio, Alberti, Gentileschi, Volta, Cavalcanti, Sbordone, Galiani, Caruso, Nitti, Mercalli, Pagano, Vittorini, De Nicola, Vico, Siani, Morante, Elena Di Savoia, Serra, Galileo Ferraris, Marie Curie, Vittorio Emanuele II, Fonseca, Genovesi. Non solo Napoli, o Campania, però: stamattina gli studenti del liceo classico Manzoni di Milano hanno occupato la scuola contro le politiche del governo in ambito scolastico in questi due anni di pandemia. Rivendicazioni anche contro l’assenza di dialogo con professori e dirigenza. Migliaia i Comuni che in tutta Italia intanto hanno agito in autonomia e chiuso le scuole, facendo slittare il ritorno in classe di qualche giorno.
Alle medie e alle superiori il protocollo del governo prevede autosorveglianza con obbligo di FFP2 al primo caso, quarantena e Dad al secondo caso di positività per i compagni non vaccinati o i vaccinati e guariti da oltre 120 giorni mentre per gli altri si va in Dad per 10 giorni soltanto al terzo caso di positività – fino al 28 febbraio gli studenti di medie e superiori potranno fare il test di tracciamento gratis preso le farmacie con ricetta del medico di base o pediatra.
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