L’Italia affronta in queste settimane una impennata dei costi dell’energia che si riflette in un caro bollette senza precedenti. Alla base, una crisi energetica alimentata da una congiuntura sfortunata di fattori, anche internazionali. La pandemia che prima ha provocato un crollo dei consumi industriali e, successivamente, un boom di domanda dovuto alla ripresa economica.

Una carenza di gas in Europa dovuto all’aumento di fabbisogno ordinario (per contrastare la rigidità dell’inverno) e straordinario (per ripristinare le riserve strategiche di gas). La riduzione della produzione eolica a causa della ‘siccità di vento’. Le limitazioni all’ingresso del gas in Europa da parte della Russia (che da sola eroga circa il 41% del fabbisogno europeo di gas naturale ed è il principale fornitore italiano). Le norme Ue per la transizione ecologica europea che, per disincentivare la produzione di energia elettrica da fonti fossili, aumentano i costi delle centrali elettriche alimentate da combustibili fossili. Secondo i dati dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, il primo trimestre 2022 registra un aumento dell’energia elettrica del 55% e del 42% del gas.

Il lockdown del 2020, con la fortissima contrazione del fabbisogno energetico globale a fronte di un’offerta sovrabbondante, aveva comportato un crollo storico del prezzo dell’energia elettrica: circa 22 €/MWh a maggio 2020 in Italia. La ripresa economica di fine 2021 vede un picco di domanda di energia a fronte di un’offerta limitata e ridotta che nel mese di dicembre 2021 ha determinato il record nella storia del mercato elettrico: una media mensile di 281,24 €/MWh, con un picco orario di 533,19 €/MWh. Il cliente finale ha la percezione che i costi in bolletta per luce e gas siano raddoppiati. In realtà, se non fosse per l’intervento dello Stato, l’aumento della bolletta della luce sarebbe quantomeno quadruplicato per un cliente medio. Contro il caro bollette, Mario Draghi ha promesso di intervenire questa settimana con una serie di misure che potrebbero raggiungere il valore complessivo di 5/7 miliardi di euro. Il precedente piano con potenziamento del bonus, azzeramento degli oneri di sistema e riduzione dell’IVA sul gas era stato pari a 3,8 miliardi di euro.

Resterà da capire anche le modalità di ripartizione dei fondi e se ci sarà un ulteriore potenziamento dei bonus sociali. Questi ultimi sono applicati direttamente sulle bollette delle famiglie che vivono situazioni di difficoltà economica (o fisica, solo per coloro che utilizzano strumenti salvavita elettromedicali). Tre le categorie di persone che possono ottenere il bonus gas e luce per disagio economico: percettori del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza, famiglie poco numerose Isee inferiore a 8.265 euro, famiglie con almeno 4 figli a carico con Isee inferiore a 20 mila euro.

Si tratta di interventi che cercano di rimediare a una fuel poverty diffusa che esiste già da prima della pandemia e che oggi, secondo l’Oipe, l’Osservatorio italiano sulla povertà energetica, sembra caratterizzare, in maniera crescente, i piccoli centri e le aree suburbane e periurbane. Sempre secondo l’Oipe, nonostante gli interventi governativi passati e futuri, i recenti andamenti dei prezzi finali di elettricità e gas (+54% per elettricità, +44% per gas alla fine del 2021, rispetto al 2020, per utente domestico tipo) sono destinati a provocare un significativo aumento della povertà energetica nel corso dell’anno.

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