Blitz e sequestri nella sede napoletana
Casapound e la spilla antifascista, fotografo pestato a Napoli: gli arrestati presenti ad Acca Larentia per il saluto romano
Camminava per strada indossando un giubbotto con una spilla antifascista quando c’è stato l’agguato degli esponenti di Casapound di Napoli. Un pestaggio brutale, avvenuto lo scorso 12 ottobre 2023 nel quartiere Vomero, con i quattro, raggiunti oggi da un’ordinanza cautelare, che si sarebbero poi impossessati del giubbotto che aveva la spilla con il logo antifascista. Questo il “bottino di guerra” sottratto a un uomo di 44 anni, di professione fotografo, minacciato anche con un coltello, immobilizzato e raggiunto da calci e pugni al volto e alla testa, tanto da riportare un severo trauma cranico e una ferita all’occhio.
Tre mesi dopo, le indagini della Digos, coordinate dalla procura di Napoli, hanno portato nelle scorse ore all’esecuzione di un’ordinanza cautelare applicativa di tre misure degli arresti domiciliari ed una misura del divieto di dimora emesse nei confronti dei quattro esponenti del sodalizio di estrema destra Casapound, comitato provinciale di Napoli, Sezione Berta, ritenuti dal Gip del tribunale partenopeo gravemente indiziati dei reati di rapina, violenza privata, lesioni gravi.
Aggressione antifascista, chi sono gli esponenti di Casapound coinvolti
Ai domiciliari Vittorio Acuto, 34enne fratello gemello del segretario cittadino Roberto Acuto (raggiunto dal divieto di dimora a Napoli e provincia perché non è stato riconosciuto dalla vittima e risponde, al momento, solo del reato di ricettazione), Tara Buham, 28enne di nazionalità ucraina, Paolo Primerano, 40enne residente a Caserta ma originario di Roma e dipendente del ministero dei beni culturali. Una quinta persona è stata solo perquisita. Così come ricostruisce Repubblica, i quattro indagati (ad eccezione di Buha) erano nei giorni scorsi al raduno di Acca Larentia, le cui immagini del saluto romano hanno fatto il giro dei social.
Casapound, perquisita la sede a Napoli
L’attività investigativa svolta dalla Digos della Questura di Napoli, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, Gruppo antiterrorismo, ha permesso di ricostruire la dinamica dell’evento e di individuare gli indagati, tramite un’attenta analisi delle telecamere di videosorveglianza. Il provvedimento eseguito è di tipo cautelare, disposto in sede di indagini preliminari, sono ammessi immediati mezzi di impugnazione, ed i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
Contestualmente all’applicazione delle predette misure, personale della Digos di Napoli ha dato esecuzione anche a decreti di perquisizione personale e domiciliare nei confronti, oltre che delle quattro persone indagate, di un ulteriore soggetto, anch’egli militante nell’associazione Casapound, indagato, in concorso con i destinatari delle misure, per aver avuto anch’egli un ruolo, a margine della rapina.
La Procura ha anche emesso un decreto di perquisizione locale della sede napoletana di Casapound, per procedere alla ricerca di tracce pertinenti ai reati per cui si procede, anche di tipo informatico, essendo i locali nella disponibilità di uno degli indagati, segretario cittadino del movimento politico, a cui aderiscono anche le altre persone coinvolte nelle indagini e dovendosi, pertanto, approfondire ulteriormente da parte della Digos il movente dell’aggressione e della rapina per cui si procede.
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