Elezioni: candidati scelti, candidati esclusi, addirittura candidati sconosciuti. E poi politici che vanno e altri che vengono, partiti che si sfasciano (vedi il centrodestra), alleanze che si spezzano e tutto che si riversa sui social. Perché la campagna elettorale corre tutta su Facebook e simili. Si va avanti a suon di post, di botta e risposta pubblici alla ricerca di like e visibilità mediatica in questo caldo agosto. A un mese dalle votazioni, la tensione comincia a essere sempre più alta e i cambiamenti all’ordine del giorno. Partiamo dagli sconosciuti.

A Napoli è scoppiata la polemica. «L’oltraggio dello sconosciuto», dice Diego Venanzoni, consigliere regionale in quota De Luca. Ovviamente lo scrive in un post pubblicato su Facebook prendendo come esempio il caso di Fabrizio Ferrandelli, palermitano, già candidato a sindaco di Palermo, sostenuto da Azione e +Europa e avversario del candidato di Pd e M5S Francesco Miceli, candidato del centrosinistra al collegio uninominale di Napoli San Carlo all’Arena. «Nulla contro il candidato – scrive Venanzoni – , sarà sicuramente persona di assoluto primo piano, ma nessuna conoscenza del territorio, nessun rapporto alcuno, non lo si conosce, non lo vedremo più dal giorno dopo».

Secondo Venanzoni «il problema non riguarda ovviamente solo il mio schieramento politico e non è legato solo a Napoli e alla Campania. È un problema generalizzato (…). In Campania la metà quasi degli eletti sarà di provenienza di altre realtà territoriali». Non si naviga in acque meno agitate nel centrodestra: ieri con una conferenza stampa i parlamentari uscenti Domenico De Siano, Carlo Sarro, Antonio Pentangelo e Marzia Ferraioli hanno comunicato la decisione di lasciare Forza Italia. Le motivazioni sono legate alle modalità con cui sono state formate le liste dei candidati alle elezioni politiche del 25 settembre, e alla loro mancata riconferma. Si sono spezzati, dunque, i legami con il partito centrale.

«Abbiamo convocato questa conferenza per fare ulteriore chiarezza rispetto a quello che riteniamo un comportamento che non va negli interessi di coloro che credono nei valori e nei principi che Forza Italia ha portato avanti negli anni. Non condividiamo il metodo che ha portato alla formazione delle liste. Non è stato questo il metodo adottato cinque anni fa», ha spiegato il senatore azzurro De Siano a margine dell’incontro con la stampa all’hotel Mediterraneo di Napoli. «Quando si fanno le liste – prosegue – ci sono una serie di difficoltà da affrontare, ma noi la volta scorsa coinvolgemmo il territorio, i coordinamenti provinciali, i parlamentari uscenti e garantimmo al territorio la rappresentatività, cosa che leggendo i candidati questa volta non è stato fatto.

Il tavolo nazionale era composto dai capigruppo di Camera e Senato, dal coordinatore nazionale Tajani e a volte era presente Berlusconi, a volte la sua compagna, l’onorevole Fascina. «Riteniamo che non ci siano più le condizioni di agibilità politica per continuare a militare in Forza Italia», ha aggiunto Sarro. Hanno detto addio a Forza Italia anche gli ex presidenti di Municipalità Maurizio Moschetti e Francesco De Giovanni, attualmente consiglieri municipali, nonché vice coordinatori di Forza Italia di Napoli: hanno rimesso il proprio incarico di partito nelle mani del neo commissario regionale. Insomma, è il caos.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).