Dal semplice richiamo, al licenziamento. È ancora incerto il futuro di Serena Bortone dopo l’audizione di ieri pomeriggio in Rai. Poco più di un mese fa, nel suo programma ‘Chesarà’ era nato il caso Scurati: fu lei stessa, a sollevare la polemica sulla partecipazione annullata senza apparenti motivazioni dello scrittore il quale avrebbe dovuto leggere un monologo in occasione della Festa della Liberazione sull’omicidio di Giacomo Matteotti, di cui due giorni fa è è stato ricordato il centenario. La giornalista espresse le sue perplessità su quanto stava accadendo con un post su Instagram, salvo poi leggere lei stessa in onda il testo preparato dallo scrittore.

Il comportamento ‘dannoso’

Nelle settimane successive la reazione della Rai. Bortone riceve una lettera di contestazione, in cui veniva richiesta una spiegazione per il suo comportamento, giudicato “dannoso” per l’azienda. L’audizione era stata fissata per l’11 giugno, probabilmente per evitare polemiche prima delle europee. Ma prima dei dialoghi a porte chiuse tra i vertici di Viale Mazzini, era stato l’amministratore delegato Roberto Sergio, a rompere il silenzio dichiarando pubblicamente alla Festa dell’innovazione organizzata da Il Foglio a Venezia, che la Bortone avrebbe meritato il licenziamento. Affermazioni considerate pregiudiziali dall’opposizione e inappropriate.

La posizione di Bortone

In aula la Bortone, ascoltata dalla struttura di Audit, ha difeso il suo operato affermando di aver cercato di tutelare l’immagine dell’azienda quando è venuta a conoscenza della cancellazione, pur non essendo riuscita ad entrare in contatto con le strutture di vertice (scenario che potrebbe facilmente provare). Non è ancora chiaro quando il procedimento disciplinare si concluderà: la decisione sui tempi sarà presa questa settimana. Resterà da capire se Sergio manterrà la sua posizione o procederà con un provvedimento che potrebbe fermarsi anche ad un richiamo scritto.

Redazione

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