La notizia del calendario delle consultazioni arriva dal centrodestra: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia andranno ognuno per conto suo alle consultazioni con il Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Non era successo alla tornata di colloqui con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a quella con il Presidente della Camera Roberto Fico. Gli incontri sono fissati: domani, giovedì, dalle 15:00 alle 16:00 il gruppo di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, dalle 17:30 alle 18:300 quello di Forza Italia di Silvio Berlusconi, sabato la Lega di Matteo Salvini dalle 11:00 alle 12:00. “È meglio che ognuno dica liberamente quello che ha in testa”, ha detto Salvini, citato da Il Tempo.

Proprio il segretario del Carroccio ha commentato sulla formazione del nuovo governo: “Se dovessero presentarmi il governo Conte, Di Maio, Boschi, Boldrini, Speranza e Azzolina, è chiaro che sarebbe complicato governare con chi mi ha mandato a processo. È difficile da pensare”, ha detto il leader leghista prima della segreteria politica del partito agli uffici di Montecitorio. I temi che vorrebbe portare Salvini alle consultazioni sono il “taglio delle tasse, della burocrazia, difesa di Quota 100, flat tax al 15% e difesa dei confini”. La Lega, che nei giorni scorsi aveva avuto un atteggiamento freddo, pur lasciando sempre aperto uno spiraglio, sembra quindi sfilarsi dalle trattative. “Siamo in perfetta e totale sintonia. Se si può fare l’interesse del Paese lo facciamo se si vuole un altro governo di centrosinistra con Pd ed M5s e Renzi a noi non ci interessa. Siamo d’accordo sia io che Giorgetti“, ha detto all’Ansa.

Altro paletto espresso da Salvini in un’intervista a La Stampa: le elezioni non potranno tenersi tra due anni, quindi a fine legislatura, nel 2023. Salvini ha anche sottolineato come “questa primavera voteranno venti milioni di italiani, a Roma, Milano, Torino, Bologna e così via”. L’ex Presidente del Consiglio e leader di Forza Italia Berlusconi in giornata si era invece espresso in tutt’altri termini: “La scelta del Presidente della Repubblica di conferire a Mario Draghi l’incarico di formare il nuovo governo va nella direzione che abbiamo indicato da settimane: quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l’unità sostanziale delle migliori energie del Paese”. Forza Italia guarda quindi “senza alcun pregiudizio” alla situazione e spinge per una “squadra di governo di profilo adeguato all’enorme impegno che l’esecutivo avrà di fronte e che rappresenti davvero le migliori energie del Paese e ci aspettiamo ovviamente anche un programma all’altezza delle esigenze e delle aspettative della Nazione, su temi cruciali come il piano vaccinale, il Recovery Fund, i ristori, il fisco, la burocrazia, la giustizia”.

Da sempre più netta la posizione di Fratelli d’Italia: le elezioni. Giorgia Meloni si è spinta al massimo ad una possibile astensione alla Camera e al Senato per consentire la nascita di un esecutivo Draghi. Giorgia Meloni esorta da sempre ad andare alle urne. Al massimo si era spinta ad una possibile astensione alla Camera e al Senato per consentire la nascita di un esecutivo Draghi.

La spaccatura sarebbe forte, insomma, nel centro destra, nonostante Salvini avesse dichiarato che “il centrodestra è compatto e continuerà a muoversi come ha fatto finora: tutto insieme”. Poche ore dopo la marcia indietro. Adesso meglio parlare soli e quindi “liberamente” con l’ex Presidente della Banca Centrale Europea. Il vicepresidente di Fi Antonio Tajani aveva spiegato in mattinata che non c’era ancora una linea comune e che la nomina di Mattarella prendeva la stessa direzione presa dal partito.

Antonio Lamorte

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