Il regime venezuelano di Hugo Chavez ha finanziato il Movimento 5 Stelle? Sì, secondo ‘El Pollo’, all’anagrafe Hugo Carvajal, ex capo dell’intelligence militare di Hugo Chavez. Carvajal ha messo queste accuse nero su bianco in un documento consegnato al giudice del Tribunale nazionale spagnolo Manuel Garcia-Castellon: l’ex capo dell’intelligence è recluso in Spagna dove è stato arrestato nel settembre scorso.

Nel Paese iberico aveva fatto domanda di asilo per evitare l’estradizione negli Stati Uniti, dove è ricercato per traffico di droga: una richiesta che ieri è stata respinta dal ministero dell’Interno spagnolo.

Dal carcere di Estremera (Madrid) dove è recluso, Carvajal ha presentato nei giorni scorsi alla magistratura spagnola una serie di documenti e informazioni relative a presunte operazioni di finanziamenti illeciti internazionali che riguarderebbero in particolare Podemos, il partito di sinistra di Pablo Iglesias alleato dei Socialisti al governo, ma anche il Movimento 5 Stelle , lo scomparso ex presidente argentino Néstor Kirchner, Evo Morales in Bolivia, Inácio Lula da Silva in Brasile, l’ex vescovo Fernando Lugo in Paraguay, Ollanta Humala in Perù, Manuel Zelaya in Honduras, Gustavo Petro in Colombia.

Il modus operandi raccontato da Carvajal per recapitare il denaro ai partiti vicini al regime era già stato al centro di uno scoop del quotidiano spagnolo Abc nel giugno 2020: usare “borse diplomatiche venezuelane” stracolme di soldi cash, fatti arrivare ai destinatari tramite ambasciate e consolati.

Il giornale spagnolo pubblicava anche lo stralcio di un documento dei servizi venezuelani che avrebbe dimostrato il passaggio di denaro, in contanti, consegnato a Gianroberto Casaleggio attraverso il console venezuelano a Milano. Una ricostruzione smentita da fonti diplomatiche venezuelane e dal figlio del cofondatore del Movimento 5 Stelle, scomparso nel 2016. Davide Casaleggio annunciò infatti querela nei confronti di Abc, che scrisse di fatto quello che oggi rivela l’ex capo dei servizi segreti venezuelani Carvajal.

Altro metodo per finanziare illecitamente i partiti, secondo quanto riporta oggi Il Giornale, che in Italia ha ripreso la notizia pubblicata dai media spagnoli, sarebbe stato quello di utilizzare società di facciata o usare come “bancomat” di smistamento l’ambasciata cubana in Venezuela.

Soldi che sarebbero arrivati a 5 Stelle, Podemos, Kirchner e gli altri citati da Carvajal “da almeno 15 anni”. Per l’ex capo dell’intellicence di Chavez “l’ultima consegna di cui sono a conoscenza risale ai primi di luglio del 2017”, anche se non è chiaro a chi sarebbe stata destinata.

Lo ‘spirito di collaborazione’ di Carvajal non lo ha però salvato dall’estradizione negli Stati Uniti, dove rischia di finire in carcere a lungo. Tre giudici del tribunale spagnolo dell’Audiencia Nacional hanno dato il loro nulla osta per l’estradizione negli Stati Uniti dove è ricercato con l’accusa di traffico di droga e appartenenza a un’organizzazione terroristica: Carvajal, secondo l’agenzia di stampa Efe, potrà interporre ricorso rispetto a questa decisione; tuttavia, nel frattempo il procedimento di estradizione andrà avanti.

La richiesta di asilo politico da parte dell’ex 007 venezuelano era stata comunicata per evitare di fare la fine Alex Saab, imprenditore colombiano fra i principali alleati del regime del dittatore Nicolás Maduro.

Saab, arrestato più di un anno fa a Capo Verde, dove era atterrato a bordo del suo aereo privato per fare rifornimento durante un volto tra Venezuela e Iran, è accusato dagli Stati Uniti di vari reati, tra cui corruzione e riciclaggio di denaro. Sabato è arrivata l’estradizione dal paese africano dopo oltre un anno dall’arresto.

LA REAZIONE DI CASALEGGIO – Da parte sua Davide Casaleggio, figlio del fondatore Gianroberto che secondo le accuse di Carvajal sarebbe stato finanziato dal regime chavista, nega ogni addebito.  “Mio padre non ha mai preso denaro dal Governo del Venezuela. Già lo scorso anno si è dimostrato che il documento portato come prova era stato contraffatto con Photoshop”, spiega all’AdnKronos.

Casaleggio senior che, continua il figlio Davide, “ha ha fatto politica sempre con spirito francescano non ricevendo mai nessun tipo di stipendio pubblico o di partito o ricompense economiche”. Secondo il presidente di Rousseau “si tratta di notizie false e sono profondamente indignato da come siano usate in modo strumentale per calunniare una persona che non c’è più” e per questo minaccia querela a “tutti gli altri organi di stampa che continuano a rilanciare questa calunnia” dopo che nei giorni scorsi “è partito il processo contro il quotidiano spagnolo Abc”.

 

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia