Payton Gendron avrebbe scritto nelle 180 pagine di un manifesto a lui attribuito del “genocidio dei bianchi”, di un Occidente destinato a essere sopraffatto da neri, musulmani e ispanici, di un’invasione vera e propria. E perciò ha aperto il fuoco a Buffalo in un supermercato frequentato soprattutto da afroamericani causando dieci morti e tre feriti. Ha indossato una telecamera per filmare tutto. Ha 18 anni e con la sua azione terroristica non ha compiuto solo una strage ma aggiunto un altro capitolo a una propaganda complottista ed estremista.

Prima era stato il turno delle carneficine nella sinagoga di Pittsburgh, nella moschea di Christchurch in Nuova Zelanda, del magazzino Walmart di El Paso. La matrice era sempre la diffusione di idee radicali, cospirazioni da suprematismo bianco. Payton rivendica le sue origini nord europee e italiane. Avrebbe scritto che il suo obiettivo era spingere gli afro-americani e gli ispanici a partire, a lasciare l’America. Ha trasmesso la strage in diretta sulla piattaforma Twitch.

Gendron sarebbe stato animato, come scrive anche il Washington Post, dalla teoria complottista della sostituzione etnica, molto cara all’estrema destra sia negli Stati Uniti che in Europa, da un complotto globale ordito da governi e multinazionali contro i bianchi. Secondo il think tank svedese Khalifa Ihler Institute circa il 28 per cento del documento è stato copiato da un testo diffuso dal responsabile dell’attentato alle due moschee di Christchurch in cui furono uccise oltre 50 persone nel 2019, Brenton Tarrant. La teoria del complotto maturata negli ambienti dell’estrema destra è conosciuta come “Grande Sostituzione”“Great Replacement” o “Grand Remplacement” – secondo la quale l’immigrazione di massa non è frutto di un moto spontaneo di persone ma il risultato di un deliberato piano di sostituzione delle popolazioni europee bianche e di fede cristiana con altre di origine extra-europea.

La teoria così come diventata virale oggi, in determinati ambienti estremisti, è stata avanzata in un saggio del 2011 dell’accademico francese Renaud Camus e da allora ha fatto il giro del mondo. Letture simili e precedenti erano state tra le altre quella di Theodore Bilbo, politico democratico statunitense, anche governatore del Mississippi, che nel 1947 pubblicò un saggio dal titolo Separati o bastardi. Il neonazista David Lane, fondatore dell’organizzazione terrorista “The Order“, scrisse invece il manifesto White Genocide nel 1995. Bersaglio delle pubblicazioni anche aborto, omosessualità, sionismo. La teoria della “Great Replacement” è stata citata anche dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e spesso rievocata dalla star di Fox News Tucker Carlson.

Gendron ha comprato munizioni e un fucile Bushmaster XM 15. Dopo essersi procurato l’equipaggiamento militare ha cominciato a programmare la seconda fase, quella dell’attacco vero e proprio. Viveva a Conklin, nello Stato di New York, e ha fatto oltre 300 chilometri per arrivare a Buffalo e sparare con un fucile d’assalto nel supermercato Tops. Secondo Associated Press a un certo punto ha puntato il fucile contro una persona bianca nascosta dietro un bancone prima di scusarsi e di rivolgere altrove la sua attenzione. Sul posto è intervenuta la polizia. Il 18enne si è puntato un’arma al collo e ha minacciato di uccidersi. Si è arreso a due agenti e davanti al tribunale si è dichiarato non colpevole. “Questa persona è venuta qui con l’obiettivo esplicito di uccidere il numero più alto possibile di neri”, ha detto il sindaco di Buffalo Byron Brown. In passato il 18enne era stato indagato per aver minacciato di compiere una sparatoria nel suo liceo, il Susquehanna High School di Conklin.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.