Alfredo Di Pierno, 52 anni, è lo chef di un famoso ristorante napoletano. Un lavoro che fa con soddisfazione e passione da più di 25 anni. Poi è arrivata la pandemia e tutto si è bloccato e Alfredo non ha più potuto fare il suo lavoro. La sua vita si è paralizzata. “Ti senti mortificato, non sei più nessuno – racconta – Pur di lavorare sei disposto a fare qualsiasi cosa per riuscire a tirare avanti la famiglia. Così sono diventato rider, un lavoro che si riesce a fare facilmente”.

E così Alfredo con grandissima dignità ha tolto il camice da cucina e ha iniziato a fare le consegne. Poche settimane dopo, il 6 marzo, ha subito un brutto incidente mentre consegnava sul motorino. Un’auto lo ha speronato e per poco non gli è andata peggio. Ha subito due interventi chirurgici alla gamba e adesso deve stare almeno 4 mesi fermo per la riabilitazione. Intanto i ristoranti hanno riaperto ma lui non può tornare al suo posto. “In questo momento non sono d’aiuto né per la famiglia né per il ristorante dove lavoro, sono bloccato a casa, non se ne può più”.

Da mesi Alfredo non sa come tirare avanti. “La cassaintegrazione è arrivata solo il 12 marzo ed era solo l’acconto di dicembre 2020 – ha spiegato Alfredo – Tutto il resto è fermo. Ma intanto l’affitto lo devo pagare: ho già 4 mesi arretrati. È diventata un’odissea”. Alfredo ha una bella famiglia unita, composta da moglie e due figli.

“Mia figlia maggiore ha trovato un lavoretto part – time in un supermercato – racconta lo Chef – e così ci riesce ad aiutare. Mio figlio, invece, si è appena diplomato e con la situazione attuale non riesce a trovare lavoro. Voleva andare all’università ma non ho soldi per permettercelo. Mia moglie è disoccupata e deve stare con sua madre allettata. Come dobbiamo fare a vivere?”.

Alfredo ha anche provato a chiedere il reddito di cittadinanza ma gli è stato negato perché la figlia ha quel contrattino part-time che certo non basta a sfamare 4 persone e a pagarne affitto e bollette. Per fortuna il ristorante dove lavorava ha riaperto ed è stato messo in malattia. “Speriamo di riuscire ad avere a fine mese qualche euro almeno dall’Inps – ha detto – qui la situazione è davvero drammatica. Siamo stati lasciati completamente soli e non è un problema che riguarda me e la mia famiglia”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.